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vendita di musica online: opere dell'ingegno?

jungle

Utente
salve,
sono lavoratore dipendente, senza partita iva, e per hobby scrivo e compongo musica. non sono registrato alla SIAE.

ho pubblicato due CD su Itunes e su servizi di streaming online tipo spotify tramite un sito che gestisce tutta la faccenda (CdBaby). quando vendo un brano io ricevo (superata una certa soglia) una percentuale direttamente da CdBaby, che mi trasferisce i soldi tramite paypal. tutto quello che ho è una mail che dice "abbiamo trasferito tot dollari"

inoltre, vendo le mie musiche (libere da diritti d'autore) tramite dei siti "stock" esteri. in pratica la mia musica è su questo portale, una persona alla quale serve la può acquistare su questo sito e anche qui, superata una certa soglia di introiti, il sito me li gira tramite paypal e una mail che dice che mi ha versato le mie royalties.
non ho diritti di autore sui miei brani, perchè questi siti funzionano appunto solo con brani non protetti da diritti d'autore. in pratica chi compra la musica su questo sito la può utilizzare come vuole senza dover pagare più nulla a nessuno.


vi chiedo: questi introiti possono essere considerati proventi da opere dell'ingegno (la musica è un opera dell'ingegno, su questo non dovrebbero esserci dubbi)?
come li gestisco sul 730?

io non ho altra documentazione che le mail che mi arrivano e che dicono che mi hanno accreditato i soldi su paypal.

dato che tutti gli accrediti paypal sono in dollari, devo considerare il cambio €/$ al giorno dell'accredito?

faccio anche presente che questa attività va "avanti da sola", nel senso che io non devo fare nulla per gestire le musiche una volta che queste sono online nei siti che ho descritto.

tutto è online, non ci sono supporti fisici in vendita e, come dicevo, il tutto è gestito da siti esteri che si occupano anche di versare l'iva sugli acquisti da parte dei compratori.
 
Ciao, mi trovo in una situazione simile alla tua (a parte il fatto che sono iscritto alla SIAE), pronto a distribuire i miei brani via distributore digitale, ma mi sono bloccato proprio a causa della questione fiscale.
Alla fine come hai risolto?
Grazie in anticipo
 
credo che i proventi derivanti da opere dell'ingegno possano essere inquadrati come reddito di lavoro autonomo se l'utilizzazione sia effettuata da parte dell'autore. Nel caso invece, come appare nei quesiti, utilizzati da parte di altri soggetti , i proventi possano essere considerati un reddito diverso ai sensi dell'art. 67 lettera g) del tuir.
ciao
 
Grazie per la risposta.
In questo caso non credo che possano rientrare nel quadro dei diritti di autore perché sono royalties derivanti da download o streaming (quindi da vendita).
Oltre al problema dell'inquadramento nel 730, mi chiedevo poi se ho necessità di avere partita iva (se sì, di che tipo? basta da musicista o è necessaria da commerciante?) e fatturare tali (esigue) somme.
 
Ciao, vorrei dei chiarimenti su una situazione simile. Ho una band però mi occupo io della diffusione dei brani su Spotify (tramite CDbaby). Non sono iscritto alla SIAE però cdbaby mi paga comunque gli streaming di ascolto dei miei brani.
Devo dichiarare questi guadagni nel 730 (stiamo parlando ovviamente di cifre esigue.. meno di 300 euro all'anno).
Se poi dovessero aumentare i guadagni?
 
credo che attualmente appaia solo l'obbligo del modello 730, mentre se dovessere aumentare i guadagni la diffusione non sarebbe più occasionale, ma continuativa con l'obbligo dell'apertura della partita iva e conseguente produzione della dichiarazione redditi
 
Devo metterlo nel 730? Anche per cifre esigue? Cioè.. c'è un minimo di guadagno o devo scrivere anche se guadagno 5 euro?
Grazie
 
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