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valutazione rimanenze costo medio ponderato

Una società di capitali in contabilità ordinaria naturalmente, non obbligata alla contabilità di magazzino, valuta le rimanenze (vasta gamma di prodotti) con il metodo del costo medio ponderato, oltre al dettaglio delle stesse nel libro degli inventari (senza distinzione per categorie omogenee, ma elenco per singolo bene con indicazione di quantità, valore complessivo e valore unitario) deve tenere ulteriore documentazione dalla quale risulti in che maniera è giunta a determinare il costo medio ponderato di ogni singolo prodotto?

In cosa incorre se non è in grado di dimostrarlo. e inoltre se ha indicato nell'inventario che la valutazione è fatta a costo medio ponderato, e nella nota integrativa al bilancio ha indicato che la valutazione è fatto con il metodo FiFo, in cosa incorre. E' sanzionabile tale incongruenza?

Grazie anticipatamente a chi vorrà chiarirmi le idee.
 
Riferimento: valutazione rimanenze costo medio ponderato

Io opero nel seguente modo utilizzando ovviamente un gestionale:
- valorizzo le rimanenze al prezzo medio.
- sul libro inventari riporto un dettaglio per cateogrie omogene dove per ogni categoria riporto il numero dei pz ed il totale della valorizzaizione.
- nella nota integrativa ho specificato che la valorizzazione è stata fatta al prezzo medio.
- conservo le stampe divise x categorie anche se " ritengo" che non essendo obbligati alla tenuta della contabilita' di magazzino in caso di controllo posso o non posso decidere di esibirle.

Resto comunque anche io in attesa di sentire altri pareri.
ciao ciao
Nico
 
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