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Urgenti chiarimenti sull'agevolazione prima casa. Grazie

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Riccardo

Ospite
<HTML>Buon giorno a tutti,
dietro consiglio di Roberto Cattivelli sono di nuovo qui a chiedere una soluzione al mio prb che provero' a spiegare in maniera + chiara.
Sto acquistando in questi giorni una casa da un privato che la sta vendendo dopo appena 2 anni dal suo acquisto.
Per questo motivo la parte promittente venditrice e' tenuta a restituire una somma pari alla agevolazione prima casa usufruita al momento del suo acquisto, cioe' due anni fa, di 5000 Euro circa.
Il mio notaio, che redigera' il rogito, mi ha anticipato che tale somma la tratterra', dall'importo dovuto al venditore, sotto forma di garanzia per i controlli che l'erario potrebbe effettuare nei 3 anni successivi l'atto di vendita.
Se colui che sta vendendo acquistera', entro un anno, una nuova abitazione da eleggere come prima casa, gli verra' restituita tale somma.
Da una lunga e difficile ricerca (in quanto sono completamente digiuno di leggi e fisco) ho trovato che l'art. 2772 del Codice Civile nel comma 1 e nel comma 5 stabilisce che lo Stato ha dei privilegi sull'immobile che si trasferiscono dal venditore all'acquirente nel caso di imposte indirette di tipo complementare ( T.U.I.R. DPR 26.4.1996 n.131 Titolo III art.42 ).
La mia domanda e' questa: ammesso che io abbia interpretato correttamente i riferimenti di legge su menzionati, nel caso in cui non venga trattenuto ora tale importo e non venga neanche pagato dal venditore, lo Stato, entro i successivi tre anni previsti dalla legge, potrebbe confiscarmi l'immobile?
Spero di essere stato chiaro.
Grazie in anticipo.
Riccardo.</HTML>
 
<HTML>Confiscarti l'immobile mi pare un po' difficile per l'importo in gioco: di sicuro ti postresti trovare a rispondere dell'eventuale importo non pagato dal cedente.
Il consiglio datoti dal notaio mi sembra dettato dall'esperienza e dal buon senso: seguilo.
E', ovvio, che nessuno può obbligare il venditore a depositare fiduciariamente c/o il notaio rogante la somma in questione: se é una persona che capisce, non da ultimo il ruolo di un notaio, non dovrebbe avere problemi ad acconsentire.</HTML>
 
<HTML>Ti ringrazio Roberto per l'attenzione e la tempestiva risposta ma il prb che ho in questi giorni e' che il venditore non vuole assolutamente che gli venga trattenuto l'importo di cui ho parlato nella mia precedente domanda pena una azione legale nei confronti del notaio. Il notaio d'altro canto mi impone il suo modo di lavorare che se vogliamo forse pecca di "eccesso di pignoleria". Questa e' l'idea che mi sono fatto. Il vero grande prb e' che l'Erario, in caso di insolvenza, PUO' VENIRE A BUSSARE ALLA MIA PORTA E PRETENDERE DA ME IL PAGAMENTO CHE SPETTA A LUI.
Grazie.
Riccardo.</HTML>
 
<HTML>Se l'acquisrente vuole intentare una azione al Notaio faccia pure: non é un problema tuo.
A parte il faftto che il notaio non é in grado di imporre nuiila ne a te ne al venditore: i suoi saranno dei consigli.
Tu hai due possibilità:
* segui i consigli del notaio e, così sei tutelato in tutto e per tutto;
* non segui i consigli del notaio e rischi di vederti richiedere dall'erario quanto non corrisposto dal venditore.
A te la scelta.</HTML>
 
<HTML>OK Grazie Roberto penso proprio che optero' per la seconda scelta.
grazie di nuovo.
Riccardo.</HTML>
 
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