Riccardo Lima
Utente
Salve,
evidenzio la mia situazione lavorativa, certo di fare felice tante persone che, come me, non sanno come regolarsi con il fisco italiano.
Sono un tecnico che vive e lavora per 200 giorni (non continuativi) l’anno a bordo di piattaforme petrolifere offshore in Medio Oriente.
Sono residente in Italia dove non ho appartamenti a me intestati e vivo in affitto.
Al momento ho solo uno scooter a me intestato.
Il mio conto corrente è in Italia e non ho conti correnti esteri.
Sono chiamato a lavorare, all’estero, da agenzie (o Compagnie) NON italiane con le quali stipulo contratti a tempo determinato per 60 giorni.
Le compagnie per cui lavoro NON sono MAI italiane.
Una volta terminato il contratto, rientro in Italia e dopo un paio di settimane (NON percepisco reddito quando mi trovo in Italia, in quanto NON vengo pagato) vengo richiamato con la stessa procedura.
Ricevo pagamenti con bonifici esteri direttamente nella mia banca italiana.
Ho il libretto di navigazione internazionale (detto Seaman’s Book), mentre non ho il libretto di navigazione italiano.
Nel Seaman’s Book vengono annotate le mie permanenze a bordo, ed in più, dal passaporto, si può evincere (dai visti) quando esco ed entro in Italia.
Mi scuso per la doverosa e forse troppo articolata premessa.
La mia DOMANDA è come devo comportarmi con il fisco italiano?
Io vorrei poter comunicare all’agenzia delle entrate la mia situazione, ma, tecnicamente, non so come poter fare (devo compilare il rigo RW? Sì, no?).
Vorrei comprare un appartamento, ma finché non risolverò il dilemma della dichiarazione dei redditi, mi trattengo onde evitare di cadere in gravissimi errori fiscali.
So che esiste la legge dei marittimi che lavorano all’estero su navi battenti bandiera NON italiana (LEGGE n. 88 art. 5 del 16 marzo 2001), ma, tecnicamente, per lo stato italiano io non sono un marittimo (o almeno è quello che penso io), sebbene abbia un libretto di navigazione internazionale.
Grazie per le risposte che vorrete darmi. Finora, nessun commercialista mi ha dato una risposta plausibile.
Riccardo Lima
p.s.: se poi vi fosse qualche commercialista, realmente esperto in materia, in grado di dipanare la matassa, non avrei nessun problema a farmi assistere, in qualsiasi città d’Italia.
evidenzio la mia situazione lavorativa, certo di fare felice tante persone che, come me, non sanno come regolarsi con il fisco italiano.
Sono un tecnico che vive e lavora per 200 giorni (non continuativi) l’anno a bordo di piattaforme petrolifere offshore in Medio Oriente.
Sono residente in Italia dove non ho appartamenti a me intestati e vivo in affitto.
Al momento ho solo uno scooter a me intestato.
Il mio conto corrente è in Italia e non ho conti correnti esteri.
Sono chiamato a lavorare, all’estero, da agenzie (o Compagnie) NON italiane con le quali stipulo contratti a tempo determinato per 60 giorni.
Le compagnie per cui lavoro NON sono MAI italiane.
Una volta terminato il contratto, rientro in Italia e dopo un paio di settimane (NON percepisco reddito quando mi trovo in Italia, in quanto NON vengo pagato) vengo richiamato con la stessa procedura.
Ricevo pagamenti con bonifici esteri direttamente nella mia banca italiana.
Ho il libretto di navigazione internazionale (detto Seaman’s Book), mentre non ho il libretto di navigazione italiano.
Nel Seaman’s Book vengono annotate le mie permanenze a bordo, ed in più, dal passaporto, si può evincere (dai visti) quando esco ed entro in Italia.
Mi scuso per la doverosa e forse troppo articolata premessa.
La mia DOMANDA è come devo comportarmi con il fisco italiano?
Io vorrei poter comunicare all’agenzia delle entrate la mia situazione, ma, tecnicamente, non so come poter fare (devo compilare il rigo RW? Sì, no?).
Vorrei comprare un appartamento, ma finché non risolverò il dilemma della dichiarazione dei redditi, mi trattengo onde evitare di cadere in gravissimi errori fiscali.
So che esiste la legge dei marittimi che lavorano all’estero su navi battenti bandiera NON italiana (LEGGE n. 88 art. 5 del 16 marzo 2001), ma, tecnicamente, per lo stato italiano io non sono un marittimo (o almeno è quello che penso io), sebbene abbia un libretto di navigazione internazionale.
Grazie per le risposte che vorrete darmi. Finora, nessun commercialista mi ha dato una risposta plausibile.
Riccardo Lima
p.s.: se poi vi fosse qualche commercialista, realmente esperto in materia, in grado di dipanare la matassa, non avrei nessun problema a farmi assistere, in qualsiasi città d’Italia.