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TARI - calcolo comune errato

Buongiorno.
Anni fa ho acquistato un immobile in un comune diverso dal mio di residenza e fatto regolare denuncia ai fini TARI dichiarando regolari mq e uso (cioè immobile a disposizione) all’ente esattore che all’epoca non era il comune.
Le cartelle di pagamento mi sono sempre arrivate con un numero di mq inferiori e numero di occupanti diverso da quello da me indicato in denuncia (sia dall’ente esattore prima che poi dal Comune che ha preso in carica la Tari); il fatto mi stato spiegato telefonicamente dall’ente esattore come un calcolo forfettario dovuto all’immobile a disposizione.
Ora ho venduto l’immobile e fatto regolare denuncia di cessazione congrua a quella iniziale e il comune mi ha mandato accertamento con sanzione perché si è accorto che ho sempre pagato per un numero di mq inferiori.
Avendo io fatto regolari denunce nei tempi e modi corretti e non essendo io a fare i conteggi ma limitandomi a pagare l’imposta calcolata dal comune posso fare opposizione o almeno evitare la sanzione?
Grazie
 
A mio avviso ricorrerebbero nel caso descritto gli estremi per la non applicazione della sanzione in virtù di quanto stabilito dall'art. 10 L. 212/2000, visto che l'errore è imputabile all'ente creditore.
Presenti un'istanza di annullamento parziale dell'atto in autotutela stando attento/a a non far decadere i termini per l'impugnazione, considerato che la presentazione dell'istanza in autotutela non sospende i termini per l'impugnazione e considerato altresì che l'ente creditore non è nemmeno obbligato a riscontrare l'istanza ricevuta, anche se dovrebbe.
Spirati i termini per l'impugnazione, ed in assenza di sgravio in autotutela da parte dell'ente creditore, l'atto diventa definitivo e l'ente procederebbe con la riscossione.
Saluti.
 
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