Antonio Gambino
Utente
buongiorno, ad integrazione della mia richiesta di delucidazioni in base ad un accertamento per mancato pagamento tari 2017, ricevuto il 19/maggio /2023, abbondantemente oltre il termine perentorio di decadenza dei termini di prescrizione stabiliti dal Governo con il D. lgs Cura Italia prorogati di 85 giorni oltre ai 5 anni previsti dall'anno successivo all'anno d'imposta, ho riflettuto su alcuni elementi:
data protocollo 05/12/2022 nr. 148990
data provvedimento 22/03/2023 n. 2247
data spedizione raccomandata 24/03/2023
data consegna al contribuente 19/05/2023
c'è qualcosa di poco chiaro, l'agenzia per il recapito della raccomandata impiega quasi 2 mesi per la consegna, il provvedimento è stato preso 4 gg. prima della data del 26/3/2023, data di protocollo anteriore al provvedimento. Mi dice il Comune, che fa fede il provvedimento e il protocollo. Ma io continuo ad asserire che è prescritto.
Chi ha ragione? C'è una norma che mi impone di dover ricorrere alla mia banca , pagando diritti di ricerca, per avere le copie degli F24 pagati on line nel 2017 (che manco sono certo di poter avere); ho già fatto il tentativo on line e i documenti relativi ad operazioni sul mio c/c sono evidenziati fino al 2019 e di quelli già stampati, non è possibile la ristampa.
Come devo comportarmi? Ho ragione oppure ho il torto di aver già distrutto i decumenti 2017?
Spero di avere qualche consiglio e soprattutto di capire se la Pubblica Amministrazione ha sempre ragione, sfruttando questi stratagemmi per fregare i cittadini.
data protocollo 05/12/2022 nr. 148990
data provvedimento 22/03/2023 n. 2247
data spedizione raccomandata 24/03/2023
data consegna al contribuente 19/05/2023
c'è qualcosa di poco chiaro, l'agenzia per il recapito della raccomandata impiega quasi 2 mesi per la consegna, il provvedimento è stato preso 4 gg. prima della data del 26/3/2023, data di protocollo anteriore al provvedimento. Mi dice il Comune, che fa fede il provvedimento e il protocollo. Ma io continuo ad asserire che è prescritto.
Chi ha ragione? C'è una norma che mi impone di dover ricorrere alla mia banca , pagando diritti di ricerca, per avere le copie degli F24 pagati on line nel 2017 (che manco sono certo di poter avere); ho già fatto il tentativo on line e i documenti relativi ad operazioni sul mio c/c sono evidenziati fino al 2019 e di quelli già stampati, non è possibile la ristampa.
Come devo comportarmi? Ho ragione oppure ho il torto di aver già distrutto i decumenti 2017?
Spero di avere qualche consiglio e soprattutto di capire se la Pubblica Amministrazione ha sempre ragione, sfruttando questi stratagemmi per fregare i cittadini.