Federico78
Utente
Ciao, sono un nuovo utente e mi scuso in anticipo se è un argomento già trattato.
Mi trovo nella situazione in cui:
Professionista X con proprio ufficio in virtù di un contratto di comodato d'uso regolarmente registrato. Il Professionista X intende condividere l’ufficio con un altro professionista (che non svolge la stessa sua attività) mettendogli a disposizione attrezzature e servizi già presenti e costituendosi però senza vincoli di associazione. Per la condivisione, il Soggetto X vorrebbe richiedere un contributo al soggetto Y relativo alle spese per servizi, spese per attrezzature ed alla loro manutenzione.
I miei dubbi sono sulla fattibilità e sulle modalità.
Io avrei pensato di far un contratto di comunione d'uso quantificando il contributo annuo.
Il contributo ricevuto lo riterrei rientrante nella sfera professionale quindi di competenza esclusiva del comodatario e non del comodante.
Il soggetto X tratterà il riaddebito pro quota delle spese relative ai servizi condivisi attraverso l’emissione di fattura.
Poiché non costituiscono redditi professionali ma bensì riaddebito di spese comuni l’emissione sarà senza ritenuta d’acconto, assoggettata ad iva con l’applicazione della stessa aliquota indicata nella fattura di acquisto intestata al professionista X e, ai fini reddituali, le somme rimborsate comporteranno una diminuzione del costo sostenuto.
Per l’utilizzo delle attrezzature e per la loro manutenzione, il soggetto X emetterà la fattura senza ritenuta d’acconto, assoggettata ad iva 22% e, ai fini reddituali, le somme rappresenteranno altri proventi.
Volevo sapere se a qualcuno è capitato e magari sapere come ha preceduto.
Grazie
Mi trovo nella situazione in cui:
Professionista X con proprio ufficio in virtù di un contratto di comodato d'uso regolarmente registrato. Il Professionista X intende condividere l’ufficio con un altro professionista (che non svolge la stessa sua attività) mettendogli a disposizione attrezzature e servizi già presenti e costituendosi però senza vincoli di associazione. Per la condivisione, il Soggetto X vorrebbe richiedere un contributo al soggetto Y relativo alle spese per servizi, spese per attrezzature ed alla loro manutenzione.
I miei dubbi sono sulla fattibilità e sulle modalità.
Io avrei pensato di far un contratto di comunione d'uso quantificando il contributo annuo.
Il contributo ricevuto lo riterrei rientrante nella sfera professionale quindi di competenza esclusiva del comodatario e non del comodante.
Il soggetto X tratterà il riaddebito pro quota delle spese relative ai servizi condivisi attraverso l’emissione di fattura.
Poiché non costituiscono redditi professionali ma bensì riaddebito di spese comuni l’emissione sarà senza ritenuta d’acconto, assoggettata ad iva con l’applicazione della stessa aliquota indicata nella fattura di acquisto intestata al professionista X e, ai fini reddituali, le somme rimborsate comporteranno una diminuzione del costo sostenuto.
Per l’utilizzo delle attrezzature e per la loro manutenzione, il soggetto X emetterà la fattura senza ritenuta d’acconto, assoggettata ad iva 22% e, ai fini reddituali, le somme rappresenteranno altri proventi.
Volevo sapere se a qualcuno è capitato e magari sapere come ha preceduto.
Grazie