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società sas

R

rosaria

Ospite
<HTML>Una società sas con soli due soci accomandatario è il marito, accomandante la moglie, non artigiana. Riguardo i contributi Inps da versare è conveniente farli versare a tutti e due, anche se la moglie non lavora in modo abituale però si impegna nell'amministrazione della società. Da escludere il lavoro dipendente della moglie per cumulo di redditi in quanto possiede già la quota del 40% della società. Spero di essere stata chiara, grazie anticipatamente.</HTML>
 
<HTML>Quando viene costituita una società di persone la problematica contributiva deve sempre essere affrontata prima di costituirla.

per quanto riguarda i contributi ivs commercianti o artigiani l'inps presume l'obbligo di contribuzione per i soci che svolgono attività prevalente all'interno dell'azienda.

La presunzione è assoluta per i soci accomandatari o amministratori salvo prova contraria.

quindi:
si potrà avere il caso in cui i soci amministratori di una s.a.s. non pagano i contributi inps in quanto la loro attività prevalente è un'altra (es: sono lavoratori dipendenti full-time)

si potra avere il caso in cui un socio accomandante che svolga attività prevalente sia obbligato a iscriversi alla contribuzione ivs.

si potrà avere il caso in cui il socio accomandante che non lavora in modo abituale si occupi della sola amministrazione abbia la possibilità di volersi iscrivere volontariamente (ma deve dichiarare su carta intestata che svolge attività prevalente).

la convenienza o meno di versare volontariamente dei contributi inps dipende dalla situazione contributiva di ogni singolo soggetto.

se il soggetto ha già acquisito il diritto alla pensione di anzianità non conviene versare nulla

se il soggetto non ha acquisito il diritto alla pensione di anzianità potrebbe convenire versare i contributi ivs sino all'acquisizione del diritto stesso ma non oltre.</HTML>
 
<HTML>La risposta fornita contiene una contraddizione intermini giuridici la do dove si parla di presunzione assoluta salvo prova contraria; se è una presunzione assoluta non è ammessa la prova contraria.
Se no che differenza c'è tra presunzioni assolute e presunzioni reltive?</HTML>
 
<HTML>specifichiamo....

l'inps presume (relativa) che ............

il contribuente può dimostrare il contrario.....


il collega roberto oltre ad essere molto preparato è un anche un gran pignolo .....ma di solito ha sempre ragione


ps: bello il tuo map sulla riforma societaria</HTML>
 
<HTML>Grazie. Si trattava di una sas già costituita dove il socio accomandatario che era già iscritto all' Inps aveva ceduto la quota e il socio entrante non ha ancora sistemato la sua posizione Inps anzi c'è un termine? Allora per quanto riguarda il socio accomandante consigli di fargli pagare lo stesso i contributi anche se lavora occasionalmente? Complimenti, sei davvero bravo. Grazie</HTML>
 
<HTML>il socio accomandante ha la facoltà di iscriversi all'ivs commercianti nel momento in cui compila il modello arco e dichiara (il falso) senza mezzi termini che da quella data svolge attività prevalente.

gli conviene ? (è una scelta personale e bisogna valutare la sua situazione contributiva attuale)


c'è un temine ? no in quanto è una scelta volontaria</HTML>
 
<HTML>Il socio accomandante ha 36 anni la sua situazione contributiva........cinque anni di lavoro dipendente cosa conviene? Grazie</HTML>
 
<HTML>la normativa vigente prevede

il diritto alla pensione di anzianità si acquisisce con un minimo di 20 anni contributivi

la pensione verrà erogata a 60 anni....

l'inps commercianti incide un 18% circa sul reddito di
partecipazione (40% del reddito della sas) con un minimo
contributivo annuo di 2.000 euro circa....

per acquisire il diritto alla pensione di anzianità mancano 15 anni


Prova a simulare un calcolo con i dati reali della tua azienda

utile lordo società x 40% x 18% x 15 (anni) = costo contributivo

calcola poi in quanti anni recupererai il capitale versato tenendo conto che la pensione minima attuale ammonta a € 6000 annue</HTML>
 
<HTML>Ho visto l'argomento è ho un problema analogo.
Vista la disponibilità e celerità di loyistis provo a inserirmi anch'io.

Ho usa società snc, io e mia moglie entrambi al 50%.
Entrambi attualmente versiamo alla cassa INPS Artigiani e Commercianti.

In realtà da alcuni mesi mia moglie non sta prestando alcuna opera nella società perchè ha accettato una supplenza annuale come insegnante.
La cosa più importante però è che comunque ha ormai deciso definitivamente di dedicarsi alla professione di insegnante (seppur nel precariato delle supplenze).

A questo punto siccome i contributi le vengono versati all'INPDAP ho pensato che sarebbe opportuno per lei lasciare la cassa commercianti INPS.
1. ritiene sensato interrompere i contributi INPS?
2. se si, sarebbe possibile farlo come socio di snc?
3. se no, immagino io debba cambiare la forma societaria in sas e dichiarare mia moglie come socio accomandante che non presta lavoro nella società stessa. E' corretto?

grazie anticipatamente
saluti
Federico</HTML>
 
<HTML>per i soci di snc (amministratori e non ) settore commercio commercio e servizi il discorso è identico

nel momento in cui il socio (moglie) svolge la sua attività (prevalente) come insegnante...può cancellare la sua posizione ivs

l'attività di supplente occasionale potrebbe essere considerata non prevalente.

per le società artigiane è leggermente diverso in quanto una società per essere considerata artigiana deve avere il requisito di prevalenza della forza lavoro rispetto al capitale

il socio oltretutto non può svolgere attività di lavoratore dipendente

se si verificano uno di questi casi la società non è più considerata artigiana e deve cancellarsi dall'albo

i soci ( con attività prevalente) non verseranno più i contributi ivs artigiani ma dovranno versare i contributi ivs commercio e servizi.</HTML>
 
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