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Scorrettezze nel momento dell'assunzione ma scoperte dopo

Lauren87

Utente
Buongiorno a tutti,
sono stata assunta un mese fa in un'azienda.
In fase di discussione della proposta mi sono state dette 2 cose ben precise:
1) che il contratto sarebbe stato a tempo determinato di un anno (con 6 mesi di periodo di prova, in quanto sono un primo livello) in quanto l'azienda, per prassi, parte sempre dai determinati e spesso, se vedono che la risorsa vale e si è integrata bene, lo trasformano in indeterminato prima della scadenza dell'anno.
2) che sempre per prassi aziendale, lo smart working (un solo giorno a settimana) parte dopo il superamento del periodo di prova.

Io venivo da un indeterminato (e lo sapevano) ma, visto che stavo dando peso ad una questione di clima aziendale (la mia ex azienda era tossica) ho accettato, su una base molto precisa: l'onesta di entrambe le parti.

Un paio di giorni fa vengo a sapere da una collega (coetanea, stessa anzianità aziendale) assunta un mese prima di me che a lei è stato fatto subito l'indeterminato (sempre coi 6 mesi di prova) e ha già lo smart working (pur essendo anche lei ancora in prova).

Vi lascio immaginare la mia delusione, l'ho vista come una stupida mancanza di rispetto e professionalità nei miei confronti da parte dell'azienda.

Vi chiedo però, lato "giuridico" c'è qualcosa che posso fare? O sarebbe una battaglia persa?

Grazie in anticipo a tutti
 
Buongiorno, non sono consulente del lavoro mi permetto di fare osservazioni generiche basandomi - a 56 anni compiuti e 35 anni di lavoro - sull'esperienza maturata sul campo:

1) hai firmato un contratto (il mio professore di diritto a scuola diceva che il contratto ha forza di legge fra le parti) che ipotizzo sia lecito e regolare - l'azienda sta rispettando i patti? In caso affermativo non vedo perchè tu debba lamentare qualche doglianza;

2) l'ho sempre detto ai miei colleghi: guai a fare confronti, è la cosa più sbagliata - il diverso comportamento del datore nei confronti dei dipendenti può dipendere da molteplici fattori sconosciuti a colui che lamenta una mancanza; può essere un discorso di capacità, di simpatia, di resa, di problemi familiari ecc. le variabili sono tante.

Non conosco il tuo caso specifico, e non prendere la mia come una critica alla tua persona ben comprendendo la tua delusione - il mio consiglio è valutare bene se chiarirti con i tuoi superiori usando fermezza e al contempo rispetto e buona educazione.
Buona fortuna
 
Buongiorno, non sono consulente del lavoro mi permetto di fare osservazioni generiche basandomi - a 56 anni compiuti e 35 anni di lavoro - sull'esperienza maturata sul campo:

1) hai firmato un contratto (il mio professore di diritto a scuola diceva che il contratto ha forza di legge fra le parti) che ipotizzo sia lecito e regolare - l'azienda sta rispettando i patti? In caso affermativo non vedo perchè tu debba lamentare qualche doglianza;

2) l'ho sempre detto ai miei colleghi: guai a fare confronti, è la cosa più sbagliata - il diverso comportamento del datore nei confronti dei dipendenti può dipendere da molteplici fattori sconosciuti a colui che lamenta una mancanza; può essere un discorso di capacità, di simpatia, di resa, di problemi familiari ecc. le variabili sono tante.

Non conosco il tuo caso specifico, e non prendere la mia come una critica alla tua persona ben comprendendo la tua delusione - il mio consiglio è valutare bene se chiarirti con i tuoi superiori usando fermezza e al contempo rispetto e buona educazione.
Buona fortuna
Grazie mille Gianni per la risposta.
Vero, anche io sono contraria ai confronti. Il tutto è emerso per caso durante una pausa pranzo.
Quello che mi ha delusa è stato il rimarcare, durante il colloquio finale, che è prassi aziendale ( quindi : vale per tutti) e invece non è così....
 
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