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Royalty

Buongiorno a tutti,
avrei bisogno di delucidazioni in merito alla concessione in licenza di un marchio da privato ad azienda.
Le Royalties sono il corrispettivo, ma come si trattano sia per il privato che per l'azienda?
Bisogna applicare una ritenuta d'acconto?
Il privato deve emettere qualche documento?
E poi, come vedete voi il fatto che i titolari del marchio (persone fisiche) sono anche i soci dell'azienda (snc) alla quale si concede la licenza?
Grazie per la collaborazione.
 
Laura.Co.fa., la Risoluzione 30/E del 16 febbraio 2006 in qualche modo ha chiarito come la concessione in licenza dell’utilizzo del marchio di fabbrica o di commercio, posta in essere da un privato, è suscettibile di assumere rilevanza reddituale in base alla lettera l), comma 1, articolo 67, Tuir, come reddito derivante dall'assunzione dell'obbligo di fare, non fare, permettere. Ci sono comunque pareri interpretativi diversi per cui sentiamo altri pareri di Esperti del Forum.
 
la risposta al quesito del gentile utente dovrebbe essere così articolata.
con il contratto di licenza del marchio, si ha una dissociazione tra la proprietà del bene immateriale e il suo utilizzo ai fini commerciali.
il licenziatario può mettere in commercio prodotti contraddistinti dal marchio per un lasso di tempo, mentre il cedente ne mantiene la proprietà.
detta fattispecie attualmente non trova una specifica copertura normativa, anche se tale lacuna è stata colmata in via interpretativa, ma gli orientamenti sono contrastanti mentre in precedenza tali proventi conseguiti da un privato erano considerati e tassati come redditi di lavoro autonomo.
l'entrata in vigore del TUIR con l'art. 49 (ora 53) al comma 2 lettera b) nella parte in cui fa rientrare le ipotesi di redditi di lavoro autonomo non fa alcun riferimento ai redditi derivanti dalla utilizzazione dei marchi.
secondo alcuni l'elencazione della disposizione non avrebbe natura tassativa, ma solo esemplificativa quindi ricomprenderebbe anche il marchio.
in base ad un'altra impostazione percepiti da un privato non sarebbero tassabili e secondo tale impostazione lo sfruttamento economico del marchio rileverebbe solo espletato in un'attività imprenditoriale producendo redditi d'impresa e quindi non può essere un soggetto privato.
L'amministrazione con la risoluzione citata da Luis 2000 ha ritenuto che l'unica ipotesi in cui possa essere fatto rientrare sia quella che si riferisce all'obbligo di fare, non fare o permettere.
se si accede a tale impostazione occorre considerare che il quantum rilevante ai fini del reddito va determinato sottraendo dal percepito le spese inerenti alla loro produzione ai sensi dell'art. 71, comma 2.
Quindi per i privati residenti tre alternative: 1)reddito di lavoro autonomo ai sensi dell'art. 53; 2) nessun reddito; 3) reddito diverso art.67 comma 1, lettera l.
ciao
 
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