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Richiesta informazioni AIRE e Tasse

Frankes

Utente
Salve a tutti e complimenti per il vostro sito, davvero molto completo.

Mi chiamo Franco, e passo ad esporvi la mia problematica, ringraziando sin da ora per il supporto:

- Sono in Irlanda dal maggio del 2011, ed ho iniziato a lavorare 3 mesi dopo per un'azienda privata.

- Fino ad oggi, non mi sono iscritto all'AIRE, un pò per ignoranza, un pò per il comune discorso "Le tasse le pago già in Irlanda".

- Non ero quindi al corrente - non avendo mai lavorato in Italia - di dover compilare una dichiarazione dei redditi, che da quel che ho capito corrisponde al Modello 730.

- Non ho proprietà in Italia, solo la residenza e sono indicato come figlio a carico nella mia famiglia.

Ho quindi deciso di iscrivermi all'AIRE, tuttavia temo una ripercussione da parte dell'Agenzia delle Entrate che possa richiedermi la differenza delle tasse pagate in Irlanda e quelle da corrispondere in Italia dal 2011 ad oggi, premettendo che ho un'entrata mensile di circa 1600 euro. Ovviamente, non oso immaginare gli eventuali costi di mora a quanto potrebbero ammontare in tutto questo periodo.

Da varie ricerche, capisco che l'AIRE e l'Agenzia delle Entrate sono due cose diverse e che un controllo fiscale potrebbe essere avviato nei miei confronti in qualsiasi momento, a prescindere che io sia iscritto o meno all'AIRE stesso.

Ho tuttavia appreso che è necessario iscriversi all'AIRE entro 2 anni dalla data di arrivo nel Paese estero, e come ho citato sopra, sarei fuori dai tempi concessi: a tale proposito ho visto che non vi sono sanzioni sotto questo punto di vista.

Quindi le domande che mi/vi pongo sono le seguenti:

1 - Dato che non ci sono sanzioni, posso tranquillamente indicare nel modulo AIRE che sono giunto in Irlanda nel 2011?

2 - Alcuni conoscenti hanno fatto l'iscrizione all'AIRE indicando una data falsa (inferiore ai due anni) in relazione a quando sono giunti in Irlanda, e addirittura altri hanno lasciato la parte in bianco, e hanno comunque ricevuto conferma dell'avvenuto trasferimento di residenza. E' un dato così importante o posso verosimilmente lasciarlo in bianco?

3 - Dal punto di vista Agenzia delle Entrate, è possibile che l'anagrafe del mio comune possa mettersi in contatto con la suddetta e e farmi arrivare una "stangata" di tutte le tasse non pagate sinora al mio indirizzo di residenza irlandese?

4 - L'Agenzia delle Entrate può eventualmente rivalersi sul mio nucleo familiare avviando pignoramenti di mobili e/o immobili? Vorrei ovviamente evitare che siano confiscati dei beni ai miei genitori per una mia mancanza.

5 - Qualora dovessi ricevere la suddetta "stangata", ci sono documenti o prove che possa produrre che testimoniano la mia effettiva residenza all'estero (torno in Italia solo per le vacanze) e possano - se non annullare - ridurre eventuali tributi da pagare? Ad esempio il documento P60 , bollette di utenza, o il PPS Number?

6 - Leggo nella Legge del 9 Ottobre 1974 n. 583 relativamente alla Convenzione per evitare la doppia tassazione in Italia e Irlanda, all'articolo 14 in relazione al lavoro subordinato, che

" le
remunerazioni che un residente di uno Stato contraente riceve in
corrispettivo di lavoro subordinato svolto nell'altro Stato
contraente non sono tassabili che nel primo Stato se:


a) il beneficiario soggiorna nell'altro Stato per un periodo o
periodi che non oltrepassano in totale 183 giorni nel corso dell'anno
fiscale considerato, e

b) le remunerazioni sono pagate da o per conto di un datore di
lavoro che non e' residente dell'altro Stato, e

c) l'onere delle remunerazioni non e' sostenuto da una stabile
organizzazione o da una base fissa che il datore di lavoro ha
nell'altro Stato. "

Se non ho frainteso, non sembra essere necessario essere iscritti all'AIRE al fine di evitare questa doppia imposizione, corretto?


Tra le mie ricerche ho anche trovato un thread su Reddit che parla dell'argomento:

https://www.reddit.com/r/italy/comments/1y8e1t/domanda_per_italiani_allestero_aire/

In particolare il post dell'utente che indica all'interno della sua spiegazione "Sono affamati e sono senza scrupoli, in Italia il piatto piange e i grassi portafogli degli expat fanno tanta gola." Se cercate per questa frase esatta nel link sopracitato potrete vedere l'intero post.

Colgo l'occasione per ringraziarvi nuovamente per il tempo che dedicherete al mio thread, e confido in un vostro feedback, non vi nascondo che pur essendomi crogiolato nella pigrizia, a meno di 30 anni sono abbastanza preoccupato per le conseguenze di questa mia mancanza.

Grazie,

Franco A.
 
Salve a tutti e complimenti per il vostro sito, davvero molto completo.

Mi chiamo Franco, e passo ad esporvi la mia problematica, ringraziando sin da ora per il supporto:

- Sono in Irlanda dal maggio del 2011, ed ho iniziato a lavorare 3 mesi dopo per un'azienda privata.

- Fino ad oggi, non mi sono iscritto all'AIRE, un pò per ignoranza, un pò per il comune discorso "Le tasse le pago già in Irlanda".

- Non ero quindi al corrente - non avendo mai lavorato in Italia - di dover compilare una dichiarazione dei redditi, che da quel che ho capito corrisponde al Modello 730.

- Non ho proprietà in Italia, solo la residenza e sono indicato come figlio a carico nella mia famiglia.

Ho quindi deciso di iscrivermi all'AIRE, tuttavia temo una ripercussione da parte dell'Agenzia delle Entrate che possa richiedermi la differenza delle tasse pagate in Irlanda e quelle da corrispondere in Italia dal 2011 ad oggi, premettendo che ho un'entrata mensile di circa 1600 euro. Ovviamente, non oso immaginare gli eventuali costi di mora a quanto potrebbero ammontare in tutto questo periodo.

Da varie ricerche, capisco che l'AIRE e l'Agenzia delle Entrate sono due cose diverse e che un controllo fiscale potrebbe essere avviato nei miei confronti in qualsiasi momento, a prescindere che io sia iscritto o meno all'AIRE stesso.

Ho tuttavia appreso che è necessario iscriversi all'AIRE entro 2 anni dalla data di arrivo nel Paese estero, e come ho citato sopra, sarei fuori dai tempi concessi: a tale proposito ho visto che non vi sono sanzioni sotto questo punto di vista.

Quindi le domande che mi/vi pongo sono le seguenti:

1 - Dato che non ci sono sanzioni, posso tranquillamente indicare nel modulo AIRE che sono giunto in Irlanda nel 2011?

2 - Alcuni conoscenti hanno fatto l'iscrizione all'AIRE indicando una data falsa (inferiore ai due anni) in relazione a quando sono giunti in Irlanda, e addirittura altri hanno lasciato la parte in bianco, e hanno comunque ricevuto conferma dell'avvenuto trasferimento di residenza. E' un dato così importante o posso verosimilmente lasciarlo in bianco?

3 - Dal punto di vista Agenzia delle Entrate, è possibile che l'anagrafe del mio comune possa mettersi in contatto con la suddetta e e farmi arrivare una "stangata" di tutte le tasse non pagate sinora al mio indirizzo di residenza irlandese?

4 - L'Agenzia delle Entrate può eventualmente rivalersi sul mio nucleo familiare avviando pignoramenti di mobili e/o immobili? Vorrei ovviamente evitare che siano confiscati dei beni ai miei genitori per una mia mancanza.

5 - Qualora dovessi ricevere la suddetta "stangata", ci sono documenti o prove che possa produrre che testimoniano la mia effettiva residenza all'estero (torno in Italia solo per le vacanze) e possano - se non annullare - ridurre eventuali tributi da pagare? Ad esempio il documento P60 , bollette di utenza, o il PPS Number?

6 - Leggo nella Legge del 9 Ottobre 1974 n. 583 relativamente alla Convenzione per evitare la doppia tassazione in Italia e Irlanda, all'articolo 14 in relazione al lavoro subordinato, che

" le
remunerazioni che un residente di uno Stato contraente riceve in
corrispettivo di lavoro subordinato svolto nell'altro Stato
contraente non sono tassabili che nel primo Stato se:


a) il beneficiario soggiorna nell'altro Stato per un periodo o
periodi che non oltrepassano in totale 183 giorni nel corso dell'anno
fiscale considerato, e

b) le remunerazioni sono pagate da o per conto di un datore di
lavoro che non e' residente dell'altro Stato, e

c) l'onere delle remunerazioni non e' sostenuto da una stabile
organizzazione o da una base fissa che il datore di lavoro ha
nell'altro Stato. "

Se non ho frainteso, non sembra essere necessario essere iscritti all'AIRE al fine di evitare questa doppia imposizione, corretto?


Tra le mie ricerche ho anche trovato un thread su Reddit che parla dell'argomento:

https://www.reddit.com/r/italy/comments/1y8e1t/domanda_per_italiani_allestero_aire/

In particolare il post dell'utente che indica all'interno della sua spiegazione "Sono affamati e sono senza scrupoli, in Italia il piatto piange e i grassi portafogli degli expat fanno tanta gola." Se cercate per questa frase esatta nel link sopracitato potrete vedere l'intero post.

Colgo l'occasione per ringraziarvi nuovamente per il tempo che dedicherete al mio thread, e confido in un vostro feedback, non vi nascondo che pur essendomi crogiolato nella pigrizia, a meno di 30 anni sono abbastanza preoccupato per le conseguenze di questa mia mancanza.

Grazie,

Franco A.

Egregio signor Frankes,

l’Aire non è l’Agenzia delle Entrate; ovviamente quest’ultima può procedere alle verifiche tramite il suo comune di Residenza ed ovviamente all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire).

Ciò premesso cercherò di rispondere alle sue domande:

PUNTI 1 e 2. Lei può dichiarare di essere già in Irlanda dal 2011, oppure non dichiarare nulla; per il Fisco italiano fa fede la data di iscrizione all’Aire o meglio, la data di presentazione della domanda, che ovviamente non può essere retroattiva.

PUNTO 3. Se l’Agenzia verifica la data della domanda, può sicuramente procedere ad un accertamento.

PUNTO 4. L’Agenzia non può rivalersi sul suo nucleo familiare in quanto l’Irpef è una imposta personale. Se invece la sua famiglia ha beneficiato indebitamente di deduzioni, sgravi, eccetera, dichiarando che lei era a carico della famiglia il discorso è diverso. Se lei ha beni in Italia, questi possono essere soggetti a procedura esecutiva.

PUNTO 5. L’iscrizione all’Aire è una condizione indispensabile per non essere considerati residenti fiscali in Italia.

PUNTO 6. Si lei ha frainteso. L’articolo 14 della citata Convenzione tra l’Italia e l’Irlanda, disciplina la tassazione esclusiva in Italia, solo per periodi limitati (6 mesi anno), ed alle condizioni da lei riportate. Però lei è in Irlanda e lavora in Irlanda dal 2011, quindi molto più di sei mesi, ed in Italia non ha pagato le imposte neppure per i primi sei mesi. Quindi non si tratta di tassazione esclusiva in Italia, ma di tassazione concorrente (duplice imposizione). Avrà diritto ad avere un credito di imposta per le imposte pagate in Irlanda.

Non voglio né commentare né polemizzare il post da lei riportato in chiusura.

Saluti.

Luigi Rodella
 
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