Alexia1974
Utente
Un giovane contribuente di 33 anni, professionista, apre la partitia iva a Marzo 2018 e, presumendo di avere i requisiti, in sede di dichiarazione inizio attività ha espresso l'opzione per il regime agevolato.
Il caso pone dei dubbi perchè, l'anno precedente l'apertura della partita iva (periodo di imposta 2017) il contribuente era residente all'estero, con iscrizione all'AIRE fino a luglio 2017 ed essendo residente all'estero per un periodo superiore a 183 giorni, per il 2017 non presenterà nessuna dichiarazione 2018 in Italia ma assolverà gli obblighi fiscali nel paese estero.
Il contribuente all'estero aveva un rapporto di lavoro dipendente che però ha cessato a febbraio 2018 e a marzo 2018 apre la partita iva.
Premesso che l'applicazione del regime in esame è subordinata al verificarsi di determinati condizioni di accesso e al possesso dei requisiti di permanenza prescritti dalla legge, come:
- limite reddito anno precedente non superiore a 30.000;
- per le start up non ci deve essere mera prosecuzione
Considerato che
- non presenterà nessuna dichiarazione dei redditi per il periodo di imposta 2017 perche residente per un periodo superiore a 183 all'estero, con un regime giuridico e fiscale differente da quello italiano;
- non ha mai aperto la partita iva negli ultimi 3 anni;
- ha maturato un esperienza all'estero, relativa alla sua professione di ingengere, sottoforma di lavoro dipendente, ma non sarebbe ravvisabile la mera prosecuzione perchè l'attività sarebbe svolta in luoghi e con mezzi diversi;
- la circolare ADE 10/E/16, non offre nessuna indicazione esplicativa, con riferimento ai neo residenti, nel caso in cui il rapporto di lavoro dipendente fosse cessato lo stesso anno dell'apertura della partita Iva e l'anno precedente residenza fiscale all'estero;
Alla luce di tutto quanto sopra premesso si chiede una vostra interpretazione:
Il contribuente ha i requisiti per poter applicare il regime forfettario STAR UP del 5%, in qualità di NEO RESIDENTE?
Il caso pone dei dubbi perchè, l'anno precedente l'apertura della partita iva (periodo di imposta 2017) il contribuente era residente all'estero, con iscrizione all'AIRE fino a luglio 2017 ed essendo residente all'estero per un periodo superiore a 183 giorni, per il 2017 non presenterà nessuna dichiarazione 2018 in Italia ma assolverà gli obblighi fiscali nel paese estero.
Il contribuente all'estero aveva un rapporto di lavoro dipendente che però ha cessato a febbraio 2018 e a marzo 2018 apre la partita iva.
Premesso che l'applicazione del regime in esame è subordinata al verificarsi di determinati condizioni di accesso e al possesso dei requisiti di permanenza prescritti dalla legge, come:
- limite reddito anno precedente non superiore a 30.000;
- per le start up non ci deve essere mera prosecuzione
Considerato che
- non presenterà nessuna dichiarazione dei redditi per il periodo di imposta 2017 perche residente per un periodo superiore a 183 all'estero, con un regime giuridico e fiscale differente da quello italiano;
- non ha mai aperto la partita iva negli ultimi 3 anni;
- ha maturato un esperienza all'estero, relativa alla sua professione di ingengere, sottoforma di lavoro dipendente, ma non sarebbe ravvisabile la mera prosecuzione perchè l'attività sarebbe svolta in luoghi e con mezzi diversi;
- la circolare ADE 10/E/16, non offre nessuna indicazione esplicativa, con riferimento ai neo residenti, nel caso in cui il rapporto di lavoro dipendente fosse cessato lo stesso anno dell'apertura della partita Iva e l'anno precedente residenza fiscale all'estero;
Alla luce di tutto quanto sopra premesso si chiede una vostra interpretazione:
Il contribuente ha i requisiti per poter applicare il regime forfettario STAR UP del 5%, in qualità di NEO RESIDENTE?