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Regime dei MINIMI: un rischio da evitare?

Ciao a tutti, potreste aiutarmi a sciogliere un dubbio?

Qualcuno mi ha detto che, nel caso si scegliesse il Regime dei Minimi
(regime che esonera dagli adempimenti IVA) e si superasse il tetto dei
30.000 euro (o non si ottemperasse ad una qualunque delle condizione
necessarie per rientrare in quel regime) si è costretti a versare allo stato
l'IVA relativa alle fatture emesse.
Ora, se questo fosse vero, come faccio a pagare allo Stato l'IVA che di
fatto non ho incassato?
Non posso mica andare dal cliente e chiedergli: "mi scusi, ma sa. sono
uscito dal regime dei minimi, al compenso stabilito deve aggiungere un 20%".

Ciao, Andrea.
 
Riferimento: Regime dei MINIMI: un rischio da evitare?

ciao,
l'eventuale uscita dal regime dei minimi comporta lo scorporo dell'iva dall'importo della fattura: quindi al cliente non viene chiesto niente in più.
 
Riferimento: Regime dei MINIMI: un rischio da evitare?

ciao,
l'eventuale uscita dal regime dei minimi comporta lo scorporo dell'iva dall'importo della fattura: quindi al cliente non viene chiesto niente in più.

Ciao, grazie per avermi risposto.

Vediamo se ho capito bene:
Offro una prestazione e richiedo un compenso di 1.000 euro.
Il cliente paga 1.000 euro puliti, e non 1.200 euro (1000 euro + Iva).
Al fisco dichiaro 1000 euro.

Fin qui il regimi dei minimi mi ha avvantaggiato perché mi ha permesso di fare tariffe concorrenziali ai clienti: a questi infatti non faccio pagare quel 20% di Iva in più.


Un bel giorno supero il tetto dei 30.000 euro.

Di quei 1.000 euro (per i quali non ho intascato l'Iva), devo rendere allo stato il 20%, ossia 200 euro, limitando il mio ricavo a soli 800 euro.

Ho capito bene?

Ma non è incredibilmente ingiusto che lo Stato pretenda la restituzione dell'Iva quando di fatto non l'ho mai riscossa? Se le cose stanno così il regime dei minimi, per chi si approssima ai 30.000 euro di fatturato, potrebbe essere rischioso. Sbaglio?
 
Riferimento: Regime dei MINIMI: un rischio da evitare?

... Ma non è incredibilmente ingiusto che lo Stato pretenda la restituzione dell'Iva quando di fatto non l'ho mai riscossa? Se le cose stanno così il regime dei minimi, per chi si approssima ai 30.000 euro di fatturato, potrebbe essere rischioso. Sbaglio?

le cose stanno un po' diversamente. Tanto per incominciare, è vero che superando i 30.000 euro il regime dei minimi cessa ma ... tieni presente che se superi questo limite entro il 50% di 30.000 il passaggio al regime ordinario (di detrazione/versamento dell'IVA) vale per l'anno successivo e non per l'anno in corso.

Se invece si supera già in corso d'anno la soglia dei 30.000 per oltre il 50%, allora effettivamente cessa il regime dei minimi per quello ordinario e si deve restituire l'IVA sui ricavi già fatturati scorporandola (è la cosa può essere alquanto "antipatica" :( come hai già osservato).

Detto in altri termini (tratto da: Regime dei minimi)

"Il regime contabile dei minimi cessa:

• dall'anno successivo a quello in cui viene meno anche solo una delle condizioni richieste;

Quindi il regime dei minimi cessa di avere efficacia quando il contribuente:
• consegue ricavi o compensi superiori a 30.000 euro;
• effettua una cessione all'esportazione;
• sostiene spese per dipendenti o collaboratori;
• eroga somme a titolo di partecipazione agli utili agli associati in partecipazione con apporto costituito esclusivamente da prestazione di lavoro;
• effettua acquisti di beni strumentali che, sommati a quelli dei due anni precedenti, superano i 15.000 euro;
• a causa di un cambiamento dell'attività, rientra in uno dei regimi speciali Iva;
• trasferisce la residenza all'estero;
• effettua in via esclusiva o prevalente cessioni di fabbricati, terreni edificabili o mezzi di trasporto nuovi;
• acquisisce partecipazioni in società di persone e assimilate.

Tutte queste ipotesi, però, determinano l'applicazione del regime ordinario dall'anno successivo (per esempio dal 2009).

• dall'anno stesso in cui i ricavi o i compensi percepiti superano il limite di 45 mila €uro. In quest'ultimo caso si ha l'obbligo di versare l'IVA mediante scorporo dai compensi fatturati, facendo salvo, in ogni caso, il diritto alla detrazione dell'imposta assolta sugli acquisti.

Esempio:
fino a giugno 2008 i compensi conseguiti ammontano a €uro 40.000,00.
Nel mese di luglio si devono fatturare compensi per €uro 8.000,00: coì facendo, si supera il limite stabilito per il regime dei minimi, per cui occorrerà emettere tale fattura (e tutte le successive) con addebito dell'IVA.
Per quanto riguarda le fatture emesse prime del mese di luglio 2008 (senza addebito di IVA), è necessario scorporare la relativa imposta.
Su €uro 40.000,00, quindi, il corrispettivo sarà così scomposto:
• imponibile €uro 32.000,00
• IVA a debito €uro 8.000,00
"

Per valutare la convenienza occorre mettere sul piatto della bilancia - oltre alle semplificazioni di carattere amministrativo - l'esclusione ex lege dall'IRAP (ottimo per chi produce reddito d'impresa! meno interessante per il piccolo professionista) e l'inapplicabilità degli studi di settore (in ogni caso un'ottima cosa).
Per un riepilogo di tutti i vantaggi: Agenzia delle Entrate - I vantaggi del nuovo regime fiscale

In conclusione, a mio avviso: il regime dei minimi è per molti una buona soluzione ... ma non per tutti!
 
Riferimento: Regime dei MINIMI: un rischio da evitare?

le cose stanno un po' diversamente. Tanto per incominciare, è vero che superando i 30.000 euro il regime dei minimi cessa ma ... tieni presente che se superi questo limite entro il 50% di 30.000 il passaggio al regime ordinario (di detrazione/versamento dell'IVA) vale per l'anno successivo e non per l'anno in corso.

Se invece si supera già in corso d'anno la soglia dei 30.000 per oltre il 50%, allora effettivamente cessa il regime dei minimi per quello ordinario e si deve restituire l'IVA sui ricavi già fatturati scorporandola (è la cosa può essere alquanto "antipatica" :( come hai già osservato).


Grazie mille!! :)

Ciao, Andrea.
 
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