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reddito da associazione in partecipazione

bellini

Utente
Un soggetto con p.i. contribuente minimo svolge attività pofessionale di consulenza informatica.
Decide di prestare la propria consulenza ad altro soggetto titolare di p.i. relativamente ad una delle attività svolte da quest'ultimo, in cambio riceve parte degli utili maturati esclusivamente da questa attività.
Si configura un contratto di associazione in partecipazione con apporto esclusivo di lavoro e remunerato con parte degli utili dell'attività specifica.
Il soggetto contribuente minimo a fronte degli utili che riceve emetterà fattura, ma mi pare che dovrà dichiarare separatamente i due redditi:
- reddito da p.i. come contribuente minimo in quadro CM
- reddito da associazione in partecipazione in quadro L
quindi, pur fatturando tutto è necessario tenere evidenza dei ricavi legati all'associazione in partecipazione Se è così, quanto fatturato per gli utili derivanti dall'associazione in partecipazione rientra o non rientra nel conteggio del limite dei 30 mila?
Chi mi aiuta...per favore?...Grazie!
 
Riferimento: reddito da associazione in partecipazione

Non capisco il punto in cui dici di separare i redditi, che poi riporti in quadri diversi CM e RL.
Io la vedo così: se l'apporto è di solo lavoro (no capitale), l'associato è anche professionista, l'attivtà è quella cui la p.Iva si riferisce, allora fatturerà la quota di utili da associazione che diventa un "reddito di lavoro autonomo svolto professionalmente", non più un "altro reddito di lavoro autonomo".
Essendo poi un minimo il reddito rientra nel computo dei 30.000.
 
Riferimento: reddito da associazione in partecipazione

Ho per le mani un testo "L'associato in partecipazione" di S.Vallasciani (ed.Fag) e se ho ben capito il ragionamento dice che l'art.53 del TUIR divide:
- redditi da lavoro autonomo derivanti dall'esercizio di arti e professioni
- redditi da lavoro autonomo derivanti da contratti di assoc.in partec.
tant'è che mentre i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa vengono assorbiti dal reddito di lavoro autonomo lo stesso non accade con i redditi da contratti di associazione in partec. Quindi il legislatore (dice) non ha voluto attrarre il reddito da associazione nella categoria del reddito da lavoro autonomo. Ecco perchè i due redditi vengono tassati in due quadri differenti.
Che ne pensi?....
 
Riferimento: reddito da associazione in partecipazione

Ho per le mani un testo "L'associato in partecipazione" di S.Vallasciani (ed.Fag) e se ho ben capito il ragionamento dice che l'art.53 del TUIR divide:
- redditi da lavoro autonomo derivanti dall'esercizio di arti e professioni
- redditi da lavoro autonomo derivanti da contratti di assoc.in partec.
tant'è che mentre i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa vengono assorbiti dal reddito di lavoro autonomo lo stesso non accade con i redditi da contratti di associazione in partec. Quindi il legislatore (dice) non ha voluto attrarre il reddito da associazione nella categoria del reddito da lavoro autonomo. Ecco perchè i due redditi vengono tassati in due quadri differenti.
Che ne pensi?....

Se ben capisco, parli di una interpretazione dell'art. 53, che penso sia opinabile, almeno se non avallata da qualche riferimento normativo che non conosco.
Se così fosse ci sarebbe un diverso trattamento del lavoro autonomo rispetto al reddito d'impresa visto che quest'ultimo attrae il reddito prodotto dall'associato imprenditore.
Non vedo perchè per il lavoratore autonomo non valga l'attrazione (che peraltro vale per i redditi da cococo) se si parla della stessa attività che si svolge professionalmente.
La vedo così, ma se hai riferimenti diversi postali.
Ciao
 
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