Fabius27tg
Utente
Salve,
vorrei chiedere un'informazione circa la natura della mia collaborazione professionale e la possibilità di mantenerla anche dopo la scadenza nonostante la riforma del lavoro.
Ho aperto partita iva come consulente informatico nel regime dei minimi qualche anno fa per poter lavorare saltuariamente e senza la preoccupazione della soglia dei 5000 euro.
E' sempre stata una professione svolta per comodità grazie alle competenze acquisite negli anni per poter finanziare altre attività personali che miro a professionalizzare.
Ho sempre svolto questa attività in telelavoro e, nonostante la partita iva, in via del tutto saltuaria e occasionale per poter, appunto, dedicarmi ad altre attività.
Dallo scorso anno collaboro stabilmente con un'azienda, sempre in telelavoro, fornendo competenze informatiche diverse (web developer) rispetto a quelle generali del mio codice ATECO.
Data la stabilità della collaborazione e la piena autonomia concessami, ci tengo a preservarla più delle attività che svolgo, quando capita, con la partita iva, perché mi consente di foraggiare totalmente le attività parallele a cui mi dedico.
L'azienda, tuttavia, mi ha manifestato più volte la volontà di volermi come dipendente in sede, regolarizzando il tutto, ma non essendo questa la mia volontà, non adesso, ho chiesto di poter proseguire la collaborazione con le stesse modalità attuali.
Da parte loro non c'è stata alcuna obiezione e abbiamo concordato un cocopro ideale per entrambe le parti da rinnovare di anno in anno, perché la collaborazione a partita iva stava per diventare onerosa.
Ci tengo a sottolineare che la collaborazione si è sempre svolta in telelavoro, non mi sono mai stati imposti orari, ho la piena autonomia e posso organizzarmi autonomamente. Ci aggiorniamo tramite e-mail, Skype, cellulare ed altri strumenti utili per verificare l'avanzamento del lavoro. E finora non abbiamo mai avuto problemi, anzi, la collaborazione è molto proficua.
Vengo al dunque.
La riforma del lavoro che si sta discutendo pare che stia abolendo definitivamente i cocopro in maniera discutibile senza valutare i singoli casi e ciò potrebbe mettere a rischio la mia collaborazione con questa azienda.
Ciò che mi son chiesto è: se il lavoratore e l'azienda, come nel mio caso, convengono sulla natura progettuale e continuativa della collaborazione che si svole senza orari e luoghi (nel contratto viene sottolineato), è possibile che questo accordo possa essere rinnovato anche l'anno prossimo considerando che il mio cocopro scade a Dicembre? Oppure a prescindere dalle volontà, dalle modalità e dalla natura della collaborazione, solo in quanto cocopro rientro nel miscuglio da trasformare necessariamente a tempo indeterminato?
Mi sono documentato molto in rete, per quel poco che riesco a comprendere, e non rientro né fra i call center né sono un professionista iscritto ad albi né collaboro con società sportive né pubbliche amministrazioni perché l'azienda è privata.
Grazie.
vorrei chiedere un'informazione circa la natura della mia collaborazione professionale e la possibilità di mantenerla anche dopo la scadenza nonostante la riforma del lavoro.
Ho aperto partita iva come consulente informatico nel regime dei minimi qualche anno fa per poter lavorare saltuariamente e senza la preoccupazione della soglia dei 5000 euro.
E' sempre stata una professione svolta per comodità grazie alle competenze acquisite negli anni per poter finanziare altre attività personali che miro a professionalizzare.
Ho sempre svolto questa attività in telelavoro e, nonostante la partita iva, in via del tutto saltuaria e occasionale per poter, appunto, dedicarmi ad altre attività.
Dallo scorso anno collaboro stabilmente con un'azienda, sempre in telelavoro, fornendo competenze informatiche diverse (web developer) rispetto a quelle generali del mio codice ATECO.
Data la stabilità della collaborazione e la piena autonomia concessami, ci tengo a preservarla più delle attività che svolgo, quando capita, con la partita iva, perché mi consente di foraggiare totalmente le attività parallele a cui mi dedico.
L'azienda, tuttavia, mi ha manifestato più volte la volontà di volermi come dipendente in sede, regolarizzando il tutto, ma non essendo questa la mia volontà, non adesso, ho chiesto di poter proseguire la collaborazione con le stesse modalità attuali.
Da parte loro non c'è stata alcuna obiezione e abbiamo concordato un cocopro ideale per entrambe le parti da rinnovare di anno in anno, perché la collaborazione a partita iva stava per diventare onerosa.
Ci tengo a sottolineare che la collaborazione si è sempre svolta in telelavoro, non mi sono mai stati imposti orari, ho la piena autonomia e posso organizzarmi autonomamente. Ci aggiorniamo tramite e-mail, Skype, cellulare ed altri strumenti utili per verificare l'avanzamento del lavoro. E finora non abbiamo mai avuto problemi, anzi, la collaborazione è molto proficua.
Vengo al dunque.
La riforma del lavoro che si sta discutendo pare che stia abolendo definitivamente i cocopro in maniera discutibile senza valutare i singoli casi e ciò potrebbe mettere a rischio la mia collaborazione con questa azienda.
Ciò che mi son chiesto è: se il lavoratore e l'azienda, come nel mio caso, convengono sulla natura progettuale e continuativa della collaborazione che si svole senza orari e luoghi (nel contratto viene sottolineato), è possibile che questo accordo possa essere rinnovato anche l'anno prossimo considerando che il mio cocopro scade a Dicembre? Oppure a prescindere dalle volontà, dalle modalità e dalla natura della collaborazione, solo in quanto cocopro rientro nel miscuglio da trasformare necessariamente a tempo indeterminato?
Mi sono documentato molto in rete, per quel poco che riesco a comprendere, e non rientro né fra i call center né sono un professionista iscritto ad albi né collaboro con società sportive né pubbliche amministrazioni perché l'azienda è privata.
Grazie.