Scopri il nostro network Home Business Center Blog Site Center

plusvalenze prima casa

sahachiel

Utente
salve
ho un quesito da porvi, circa 4 anni fa' ho comprato con mia moglie un'immobile, dopo 3 anni circa l'abbiamo dovuto vendere (ci siamo separati), io non ho preso la residenza in quell'immobile in quanto non necessario perchè appartente alle forze dell'ordine (art. 66 L.342/2000), ma abitavo regolarmente li'.
Ai fini del registro non ho problemi perchè la norma recita che per gli appartenenti alle forze dell'ordine non è necessario cambiare residenza per usufruire delle agevolazioni per la prima casa, ma per l'agenzia delle entrate dovrei pagare le plusvalenze.
Io vorrei sapere, dato che ho venduto prima dei 5 anni e dato che mi accingo a comprare una nuova abitazione principale, le plusvalenze devo pagarle?
Non dovrebbe farsi un'interpretazione estensiva dell'art. 66 L.342/2000 in materia di registro? che senso ha che per il registro posso anche non prendere la residenza e per l'agenzia delle entrate no!

Grazie
 
Riferimento: plusvalenze prima casa

Una cosa è l'acquisto, altra cosa è la cessione della prima casa.
La agevolazioni per l'acquisto della prima casa sono specifiche, infatti per fruire dell'agevolazione chiunque può anche non esservi proprio residente, a patto che sia residente nello stesso Comune di ubicazione e per soggetti appartenenti alle Forze dell'ordine tale vincolo è ancora più blando ex art. 66 da te citato.
Per il calcolo della plusvalenza in caso di cessione, invece si valuta l'intento speculativo che viene presunto se la cessione è nel quinquennio.
Uniche esimenti sono l'acquisto per succesione, ma non è il tuo caso, e il fatto che l'abitazione sia stata per la maggior parte del tempo dall'acquisto abitazione principale propria o di famigliari.
Non puoi estendere la portata applicativa delle norme sull'aquisto, ma analizzare bene quelle previste per la cessione. Ad esempio puoi far leva sul concetto di "abitazione principale" che non necessariamente coincide con la residenza anagrafica, così come sul fatto che è stata abitazione principale anche per tua moglie (se così è stato).
Preciso che non si pagano le plusvalenze, si paga l'imposta generata dalle stesse
 
Ultima modifica:
Riferimento: plusvalenze prima casa

ti ringrazio, ti dico anche che per i primi 6 mesi la casa era affittata ad una coppia di sposini perchè ero lontano da quella residenza, per il restante tempo 3 anni e mezzo ci ho vissuto io, le bollette era ancora intestate ai ragazzi in affitto ma materialmente le pagavo io...ci ho abitato ma non so' come dimostrarlo..aiutatemi perchè non mi va' proprio di pagare 50 mila euro.
Il notaio non mi aveva detto che le potevo pagare all'atto del rogito e adesso devo pagarle sul mio reddito 60 mila circa piu' 200 mila di guadagno in piu' rispetto all'acquisto...please aiuto :eek:
 
Riferimento: plusvalenze prima casa

Spiacente ma non c'è molto di più da dire per la verità...
Da come hai descritto la situazione però non è il massimo... se c'era un affitto (non si è capito di quale tipo), non c'è una disdetta del contratto e le utenze erano intestate agli inquilini, quel che viene subuto da supporre è che siano stati loro ad abitare la casa.
Se così non è allora dichiara che era tua abitazione principale e cerca di raccogliere qualche dato a dimostrazione, tipo il pagamento delle bollette con il tuo conto o il ricevimento della posta che ricevevi a quell'indirizzo.
Non capisco come il notaio non ti abbia consigliato alternative.
 
Riferimento: plusvalenze prima casa

salve, io ho un problema simile a quello del sig "sahachiel"..
mi spiego meglio.
Sono anch'io un militare. nel 2004 ho acquistato un'immobile in una regione diversa da quella dove lavoro e da dove risiedo da 10 anni ormai.
Per diversi motivi, anche di lavoro, non ho mai voluto portare la residenza nel comune dove ho acquistato l'immobile.
Aggiungo che nell'acquisto ho usufruito delle agevolazioni fiscali previste, e successivamente in base all'art. 66 L.342/2000 non ho ritenuto trasferirmi anagraficamente in quel comune.
Al momento l'immobile non è in affitto.
La scorsa settimana ho ricevuto dal comune dove possiedo l'immobile una atto amministrativo che mi contestava di aver parzialmente versato l'ici relativa all'anno 2006. e quindi mi richiedono di pagare la somma di euro 258,00 quali differenza per il pagamento della somma totale dell'ici ed i relativi interessi.
é evidente che in quel comune non possano sapere che io sia un militare e che per tanto ho continuato a mantenere la vecchia residenza anche dopo l'acquisto dell'immobile. Pertanto loro considerano quell'immobile come seconda abitazione, benchè in realtà sia soltanto l'unico che possiedo.
ora informandomi sui vari forum ho letto della possibilità di poter esercitare il cosidetto " DIRITTO DI INTERPELLO" a mente dell'art.11 della legge 212/2000, avanzando un quesito nei confronti dell'amministrazione che ha emesso l'atto amministrativo..
la mia domanda è se ancora utile presentare questa istanza ? o quali sono le possibilità che ho per poter presentare un'eventuale ricorso, ammesso che ne abbia diritto.
aggiungo inoltre che, volendo pagare la prima sanzione relativa all'anno 2006 , mi verrano sicuramente contestati anche il 2007 e il 2008.
Come posso uscire da questa situazione senza dover pagare queste tasse a mio giudizio non giustamente addebbitatemi?
Nel ringraziarvi anticipatamente di un Vs, cenno di risposta, vi porgo i miei saluti.
 
Riferimento: plusvalenze prima casa

da quanti giorni ti è arrivato l'avviso di liquidazione?
Fai l'interpello, ma se sei a ridosso dei 60 gg paga e poi fai subito ricorso per ripetizine dell'indebito (restituzione di somme non dovute) almeno sarai tranquillo di aver assolto all'obbligo facendo il solve et repete (paga e chiedi il rimborso)
Per gli altri anni è probabile che si, ma se con l'interpello e il ricorso avrai ragione, ti troverai risolto il secondo problema e ti rimborseranno l'indebito.

Ciao
 
Alto