Ne capita sempre una!
Un mio cliente ha ereditato circa 12 anni fa alcuni immobili (A2, D1, con corte pertinenziale) siti in un centro storico, che attualmente risultano censiti solo al catasto fabbricati. Non risultano, catastalmente parlando, aree edificabili di sua proprietà nè tantomeno terreni.
Ora, la zona è molto appetibile, e riceve continue richieste da parte di costruttori per la vendita degli immobili.
A livello urbanistico, l'intera area è inquadrata nel piano regolatore attualmente in vigore, come unicamente suscettibile di recupero conservativo: in pratica, si può ricostruire ciò che già esiste in termini di cubature, senza un metro in più. C' qualche dubbio sulla corte pertinenziale, che ha un incidice di edificabilità, ma che allo stato attuale è pertinenza dell'A2.
Avendo ricevuto una proposta interessante da un soggetto che presenterebbe un piano di recupero per la zona, mi chiedo se la vendita degli immobili inseriti in un piano di recupero possa in qualche modo far venire meno l'intassabilità della plusvalenza da cessione (immobili pervenuti per successione), potendo in qualche modo ravvisarsi un intento speculativo per il cedente.
Questo anche alla luce della r.m. 395/E del 22/10/08, emanata proprio alcuni giorni fa, e che assimila la cessione di immobili inseriti in piani di recupero in una cessione di aree fabbricabili! Anche se nel caso analizzato dalla RM da 9500 mq ne realizzano 95.000! Qui invece i metri realizzati restano identici a quelli già esistenti.
A qualcuno è mai capitato un caso analogo?
Un mio cliente ha ereditato circa 12 anni fa alcuni immobili (A2, D1, con corte pertinenziale) siti in un centro storico, che attualmente risultano censiti solo al catasto fabbricati. Non risultano, catastalmente parlando, aree edificabili di sua proprietà nè tantomeno terreni.
Ora, la zona è molto appetibile, e riceve continue richieste da parte di costruttori per la vendita degli immobili.
A livello urbanistico, l'intera area è inquadrata nel piano regolatore attualmente in vigore, come unicamente suscettibile di recupero conservativo: in pratica, si può ricostruire ciò che già esiste in termini di cubature, senza un metro in più. C' qualche dubbio sulla corte pertinenziale, che ha un incidice di edificabilità, ma che allo stato attuale è pertinenza dell'A2.
Avendo ricevuto una proposta interessante da un soggetto che presenterebbe un piano di recupero per la zona, mi chiedo se la vendita degli immobili inseriti in un piano di recupero possa in qualche modo far venire meno l'intassabilità della plusvalenza da cessione (immobili pervenuti per successione), potendo in qualche modo ravvisarsi un intento speculativo per il cedente.
Questo anche alla luce della r.m. 395/E del 22/10/08, emanata proprio alcuni giorni fa, e che assimila la cessione di immobili inseriti in piani di recupero in una cessione di aree fabbricabili! Anche se nel caso analizzato dalla RM da 9500 mq ne realizzano 95.000! Qui invece i metri realizzati restano identici a quelli già esistenti.
A qualcuno è mai capitato un caso analogo?