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Piccolo imprenditore - impresa artigiana (sett.informatica): REGIME DEI MINIMI?

cmarino

Utente
Salve a tutti,
ho 38 anni. Ho appena aperto P.IVA per svolgere la professione di consulente informatico. Ricavi e compensi saranno sempre e comunque inferiori a 25.000 euro l'anno (MOLTO inferiore, per i primi anni...!)

Il mio nuovo commercialista sostiene che non posso beneficiare del regime dei minimi, data l'età, e m'ha aperto una P.IVA in regime di contabilità normale (non coi minimi). E' corretto? A me sembra un po strano... pensavo dipendesse solo dal reddito! Il fatto dei 35 anni, ho letto su internet, è solo per chi gia è in regime dei minimi da 5 anni, e finchè non ne compie 35, puo' rimanerci. Ma ho letto chiaramente che anche a 50 anni si può usufruire di questo regime!

E dato che non effettuerò solo consulenze pure, ma anche piccole forniture di materiali, PC, toner, ecc, il commercialista mi iscrive alla Camera di Commercio con la qualifica di "impresa artigiana" (e ovviamente si prepara a farmi tutta la contabilità ordinaria).

Secondo voi l'iter è giusto? E' svantaggioso (per me, e vantaggioso per il commercialista?)
Per quale strano motivo, secondo voi, il commercialista mi ha fatto aderire al regime IVA normale (quindi imposte regionali, tenuta della contabilità, e guai vari) invece dei minimi?
Potrebbe aver calcolato che nel mio caso era meglio il regime IVA normale per potermi scaricare molte spese (cosa che coi minimi non potrei fare?)

Secondo voi, data la mia professione (introiti: 70% consulenze pure, 30% fornitura toner, pc, fax, ecc; molto, MOLTO MENO di 20/25.000 euro/anno di ricavi e compensi), ufficio in casa, e piccolo magazzino accatastato C2 di cui scarico le poche spese che ha) che cosa mi conviene fare e in quale tipo di regime fiscale?


Quello che cerco di capire è:
per quanto riguarda il vantaggio dei minimi, in soldoni, in cosa consiste quindi tutto questo risparmio? Il mio guadagno netto non viene più tassato al 21%, ma cosa succede esattamente? (fate finta che lo state spiegando a un bambino di 5 anni... io di finanza non capisco proprio nulla!!!!) :yes2:
Coi minimi non avrò più bisogno del commercialista che mi tenga la contabilità?
E per quanto riguarda le spese, coi minimi non potrò assolutamente più scaricare nulla?

Da quello che sto capendo, il regime dei minimi mi sembra più interessante se si guadagna molto (avvicinandosi fino alla soglia massima consentita da questo regime) dato che la tassazione è piu bassa.
Mi pare di capire anche che man mano che il guadagno si assottiglia e va verso lo zero, la convenienza rispetto all'irpef ordinario si appiattisce, fino a diventare piu conveniente l'irpef ordinario, se mi scarico pure la carta igienica del magazzino?

Nel mio caso, appunto, dato che il mio guadagno netto sarà molto magro (non molte centinaia di euro al mese, da fame!), a questo punto non sarebbe forse piu conveniente (o uguale) l'irpef ordinario, dove almeno mi scaricherei TUTTE le spese? non solo le spese per gli acquisti della merce (che scaricherei, e potrei vendere a prezzi piu bassi del regime dei minimi per ottenere un certo guadagno), ma anche tutto il legalmente scaricabile: luce, gas, acqua, benzina, condominio... potrei arrivare a svariate centinaia di euro solo di spese scaricate. A questo punto (tassato tanto ma su un guadagno basso) ma scaricando tanto, non potrebbe essere piu interessante il regime irpef ordinario?

Illuminate questo povero ********* (fiscalmente!)
Grazie!!! :)
 
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