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Partita iva aperta per pensionato della scuola pubblica

Percepisco la pensione della Scuola Pubblica (professore per oltre 40 anni al Liceo), e continuo a tenere aperta la partita iva e a svolgere in modo molto saltuario dei lavori come professionista: la mia domanda:
- nel 2012 sono passato nell regime fiscale della cont.semplificata, non rientrando più nei minimi: sicuramente non sarò coerente e congruo con la applicazione degli studi di settori con la prossima dichiarazione dei redditi. Allora mi pongo la domanda:
è meglio per evitare danni (ho visto i guai di un mio familiare al quale è stato fatto un accertamento da redditometro e mi sono convinto della impossibilità a dimostrare la mia buona fede nel caso venissi incolpato di "andare in nero") chiudere la Partita Iva (ho tempo, se non sbaglio fino al 30 gennaio) e smettere di lavorare o vista l'età (67 anni), vista la pensione che percepisco, l'Ade sarà meno terribile di quanto non farebbe con chi è più giovane (andare in nero è "impossibile" perchè lavoro solo per aziende e nessuna scuce 1 euro senza fattura, lo sanno tutti).
C'è qualcuno che ha esperienza di qualcosa di simile e mi può proporre qualche riflessione, senza panico?
Grazie
Martino
 
Smettere di lavorare per paura del fisco mi pare francamente esagerato, se da tali collaborazioni si ritraggono risorse di una certa rilevanza.
Per quanto attiene alla possibile non congruità agli studi di settore, è solitamente prevista l'indicazione del numero di settimane e del numero di ore settimanali lavorate nel modello dei dati rilevanti ai fini del calcolo presuntivo.
Cioé se effettivamente le collaborazioni sono occasionali e non assorbono l'intera capacità lavorativa del contribuente, tale circostanza consente di "temperare" il livello di ricavi atteso dall'agenzia delle entrate e quindi di essere magari congruo e coerente.
Ovviamente dipende dall'attività svolta nello specifico in quanto ogni studio di settore ha le proprie variabili.

Rodolfo Pontecorvi
Dottore Commercialista in Roma
 
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