Buonasera a tutti,
Avrei bisogno di un vostro parere.
Sono proprietario di un piccolo edificio di due piani che sto ristrutturando (aperta scia in manutenzione straordinaria) ante operam composto da 3 unità immobiliari A4 (due al primo piano, una al piano terra) e un C2 (piano terra) pertinenza di una delle 3 unità.
La finalità dell'intervento è la ristrutturazione dell'edificio, l'efficientamento energetico agendo su isolamento (a cappotto sui verticali e terrazzo piano) ed infine l'accorpamento delle 3 unità abitative tramite l'apertura di un foro nel solaio per posizionamento scala autoportante tra piano terra e primo piano e un apertura su muro tra le due unità del primo piano (è stata fatta domanda al genio per questo).
Secondo i tecnici che mi seguono:
- posso accedere al superbonus 110 (e mi è stato presentato anche un abbozzo di computo metrico) per tutto l'edificio in quanto a fine lavoro sarà una sola unità abitativa (più pertinenza);
- posso accedere al bonus casa per manutenzione straordinaria con un massimale di 96000€
Leggendo però le guide dell'agenzia dell'entrate non sono molto convinto delle risposte dei tecnici perché nel caso di accorpamenti e frazionamenti viene sempre presa in considerazione la condizione all'inizio dei lavori, quindi io la vedrei così:
1. Nel caso del bonus casa 50% avrei diritto a beneficiare fino ad un massimo di 3*96k€;
2. Per quanto riguarda l'ecobonus 110% la situazione è più ingarbugliata, si potrebbe configurare il caso di persona fisica proprietaria di edificio da 2 a 4 unità immobiliari, ma in questo caso non potrei beneficiare del bonus in tutte le unità immobiliari ma solo per due di queste.
È corretta la mia interpretazione? Se si è possibile che due tecnici (chi mi ha aperto la scia ed il futuro direttore lavori) non sappiano che si considera l'ante operam? Qual è la figura migliore a cui chiedere un parere? Architetto/ingegnere/geometra (insomma in tecnico) o un commercialista?
Oltre a questo ho dubbi anche sui vari massimali del 110% ma per ora grazie a tutti.
Avrei bisogno di un vostro parere.
Sono proprietario di un piccolo edificio di due piani che sto ristrutturando (aperta scia in manutenzione straordinaria) ante operam composto da 3 unità immobiliari A4 (due al primo piano, una al piano terra) e un C2 (piano terra) pertinenza di una delle 3 unità.
La finalità dell'intervento è la ristrutturazione dell'edificio, l'efficientamento energetico agendo su isolamento (a cappotto sui verticali e terrazzo piano) ed infine l'accorpamento delle 3 unità abitative tramite l'apertura di un foro nel solaio per posizionamento scala autoportante tra piano terra e primo piano e un apertura su muro tra le due unità del primo piano (è stata fatta domanda al genio per questo).
Secondo i tecnici che mi seguono:
- posso accedere al superbonus 110 (e mi è stato presentato anche un abbozzo di computo metrico) per tutto l'edificio in quanto a fine lavoro sarà una sola unità abitativa (più pertinenza);
- posso accedere al bonus casa per manutenzione straordinaria con un massimale di 96000€
Leggendo però le guide dell'agenzia dell'entrate non sono molto convinto delle risposte dei tecnici perché nel caso di accorpamenti e frazionamenti viene sempre presa in considerazione la condizione all'inizio dei lavori, quindi io la vedrei così:
1. Nel caso del bonus casa 50% avrei diritto a beneficiare fino ad un massimo di 3*96k€;
2. Per quanto riguarda l'ecobonus 110% la situazione è più ingarbugliata, si potrebbe configurare il caso di persona fisica proprietaria di edificio da 2 a 4 unità immobiliari, ma in questo caso non potrei beneficiare del bonus in tutte le unità immobiliari ma solo per due di queste.
È corretta la mia interpretazione? Se si è possibile che due tecnici (chi mi ha aperto la scia ed il futuro direttore lavori) non sappiano che si considera l'ante operam? Qual è la figura migliore a cui chiedere un parere? Architetto/ingegnere/geometra (insomma in tecnico) o un commercialista?
Oltre a questo ho dubbi anche sui vari massimali del 110% ma per ora grazie a tutti.