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Pagamanto iva all'importazione

studio 3A

Utente
Una sas nostra cliente esercita l’attività di commercio al minuto di mobili ed arredi etnici. Per gli acquisti delle merci, per la quasi totalità, si rivolge direttamente ai mercati esteri (importa direttamente dai paesi extracee: Indonesia, Cina).
Allo sdoganamento dei containers paga in dogana con bolla doganale ( a mezzo dello spedizioniere doganale che gli addebita successivamente gli importi) gli oneri doganali e l’importo dell’iva relativa. Considerato che mediamente sdogana 5 o 6 containers, l’iva che versa è abbastanza considerevole. Non è la prima volta che ci chiede se esiste un modo per non pagare l’iva allo sdoganamento. Noi riteniamo che non sia possibile non pagare l’iva all’importazione, tant’è che la dogana gli fa pagare spese doganali ed iva.
Ci sfugge qualcosa? C’è qualcuno che può darci informazioni che noi forse sconosciamo?
Grazie per l’aiuto.
Albachiara
 
Riferimento: Pagamanto iva all'importazione

Una sas nostra cliente esercita l’attività di commercio al minuto di mobili ed arredi etnici. Per gli acquisti delle merci, per la quasi totalità, si rivolge direttamente ai mercati esteri (importa direttamente dai paesi extracee: Indonesia, Cina).
Allo sdoganamento dei containers paga in dogana con bolla doganale ( a mezzo dello spedizioniere doganale che gli addebita successivamente gli importi) gli oneri doganali e l’importo dell’iva relativa. Considerato che mediamente sdogana 5 o 6 containers, l’iva che versa è abbastanza considerevole. Non è la prima volta che ci chiede se esiste un modo per non pagare l’iva allo sdoganamento. Noi riteniamo che non sia possibile non pagare l’iva all’importazione, tant’è che la dogana gli fa pagare spese doganali ed iva.

E' possibile non pagare l'iva all'importazione (come d'altronde in caso d'acquisto da fornitore nazionale) occorre, però, possedere un requisito: che le esportazioni rappresentino almeno il 10% rispetto al volume d'affari complessivo.
 
Riferimento: Pagamanto iva all'importazione

Una sas nostra cliente esercita l’attività di commercio al minuto di mobili ed arredi etnici. Per gli acquisti delle merci, per la quasi totalità, si rivolge direttamente ai mercati esteri (importa direttamente dai paesi extracee: Indonesia, Cina).
Allo sdoganamento dei containers paga in dogana con bolla doganale ( a mezzo dello spedizioniere doganale che gli addebita successivamente gli importi) gli oneri doganali e l’importo dell’iva relativa. Considerato che mediamente sdogana 5 o 6 containers, l’iva che versa è abbastanza considerevole. Non è la prima volta che ci chiede se esiste un modo per non pagare l’iva allo sdoganamento. Noi riteniamo che non sia possibile non pagare l’iva all’importazione, tant’è che la dogana gli fa pagare spese doganali ed iva.
Ci sfugge qualcosa? C’è qualcuno che può darci informazioni che noi forse sconosciamo?
Grazie per l’aiuto.
Albachiara




... e ti credo che non è la prima volta, quel poveretto ad ogni sdoganamento subisce un salasso...! ;-)) Non è cosa da poco versare l’iva su 5/6 containers...

Sì, la soluzione c’è ed è particolarmente vantaggiosa per gli operatori che, non esportatori abituali (così come credo che sia, normalmente, un dettagliante) non possono importare senza applicazione dell’iva.

E’ prevista la possibilità di escludere dal pagamento dell’iva quei beni immessi in libera pratica destinati ad essere introdotti in un deposito fiscale ai fini iva. Nel detto caso si è esentati dal pagamento in dogana dell’iva sulle importazioni. La detta operazione è da considerarsi importazione non “in sospensione di imposta” ma “non soggetta ad iva”.

In concreto:
- dichiarare sulla bolla doganale che i beni sono destinati ad essere introdotti in un deposito iva ai sensi dell’art. 50-bis, comma 4, lettera b) del decreto legge 331/1993 e, pertanto, non soggetti ad imposta. Sono dovuti solo i dazi doganali;
- annotare sul registro iva acquisti la bolletta doganale con l’indicazione del titolo di inapplicabilità dell’iva ex art. 50-bis, comma 4, del decreto legge 331/93;
- l’estrazione dal deposito si concreta con l’emissione di autofattura ex art. 17, comma 3, del Dpr 633/1972, sulla quale indicare il riferimento della bolla doganale di importazione. La detta autofattura dovrà essere annotata sia nel registro delle fatture emesse sia in quello degli acquisti: conseguentemente, si ottiene la neutralizzazione dell’imposta gravante sull’operazione di estrazione dal deposito fiscale ai fini iva.
I beni così estratti verranno considerati a tutti gli effetti “nazionalizzati” e, conseguentemente, la successiva vendita nel territorio dello stato sarà considerata operazione imponibile.
Quali i risultati conseguibili con l'attivazione di detta pratica? L’iva sulle merci importate verrà versata man mano che si vende e per l’importo ivi contenuto.

Spero d'esserti stato d'aiuto
Saluti.
T.
 
Riferimento: Pagamanto iva all'importazione

... e ti credo che non è la prima volta, quel poveretto ad ogni sdoganamento subisce un salasso...! ;-)) Non è cosa da poco versare l’iva su 5/6 containers...

Sì, la soluzione c’è ed è particolarmente vantaggiosa per gli operatori che, non esportatori abituali (così come credo che sia, normalmente, un dettagliante) non possono importare senza applicazione dell’iva.

E’ prevista la possibilità di escludere dal pagamento dell’iva quei beni immessi in libera pratica destinati ad essere introdotti in un deposito fiscale ai fini iva. Nel detto caso si è esentati dal pagamento in dogana dell’iva sulle importazioni. La detta operazione è da considerarsi importazione non “in sospensione di imposta” ma “non soggetta ad iva”.

In concreto:
- dichiarare sulla bolla doganale che i beni sono destinati ad essere introdotti in un deposito iva ai sensi dell’art. 50-bis, comma 4, lettera b) del decreto legge 331/1993 e, pertanto, non soggetti ad imposta. Sono dovuti solo i dazi doganali;
- annotare sul registro iva acquisti la bolletta doganale con l’indicazione del titolo di inapplicabilità dell’iva ex art. 50-bis, comma 4, del decreto legge 331/93;
- l’estrazione dal deposito si concreta con l’emissione di autofattura ex art. 17, comma 3, del Dpr 633/1972, sulla quale indicare il riferimento della bolla doganale di importazione. La detta autofattura dovrà essere annotata sia nel registro delle fatture emesse sia in quello degli acquisti: conseguentemente, si ottiene la neutralizzazione dell’imposta gravante sull’operazione di estrazione dal deposito fiscale ai fini iva.
I beni così estratti verranno considerati a tutti gli effetti “nazionalizzati” e, conseguentemente, la successiva vendita nel territorio dello stato sarà considerata operazione imponibile.
Quali i risultati conseguibili con l'attivazione di detta pratica? L’iva sulle merci importate verrà versata man mano che si vende e per l’importo ivi contenuto.

Spero d'esserti stato d'aiuto
Saluti.
T.



Lei non sa quanto ci è stato d'aiuto, anche sotto l'aspetto del prestigio professionale. Grazie di cuore per queste Sue importantissime informazioni
che non conosceva neppure lo spedizioniere doganale.
Grazie anche a Cattivelli. No, non sono esportatori abituali ed in ogni caso avrebbe potuto importare in sospensione d'imposta entro il limite delle esportazioni dell'anno precedente.
Una buonissima serata ed ancora un grazie.
Albachiara
 
Riferimento: Pagamanto iva all'importazione

Lei non sa quanto ci è stato d'aiuto, anche sotto l'aspetto del prestigio professionale. Grazie di cuore per queste Sue importantissime informazioni
che non conosceva neppure lo spedizioniere doganale.
Grazie anche a Cattivelli. No, non sono esportatori abituali ed in ogni caso avrebbe potuto importare in sospensione d'imposta entro il limite delle esportazioni dell'anno precedente.
Una buonissima serata ed ancora un grazie.
Albachiara

Se è per questo anche lo spedizioniere doganale di una società da noi assistita ha ricevuto nostre disposizioni per operare in tal senso.
Ma è meglio così, i commercialisti che ci starebbero a fare, allora?! ;-))
Ah, dimenticavo, copia dell'autofattura, con le debite indicazioni dell'ammontare imponibile e dell'iva e delle annotazioni nei registri iva,
deve essere inviata allo spedizioniere doganale ai fini della registrazione nelle scritture contabili di scarico del Deposito fiscale ai fini IVA; copia della quale verrà poi restituita all'importatore con le indicazioni in ordine all'avvenuta registrazione dello scarico.
Buon fine settimana
T.
 
Riferimento: Pagamanto iva all'importazione

In questo modo però deve pagare le spese di custodia della merce nel deposito. Non direi che è proprio così conveniente.
 
Riferimento: Pagamanto iva all'importazione

"In questo modo però deve pagare le spese di custodia della merce nel deposito. Non direi che è proprio così conveniente"



Quando non si sa neppure per sentito dire
si pongono delle domande
non si perviene a delle conclusioni.
 
Re: Riferimento: Pagamanto iva all'importazione

Se è per questo anche lo spedizioniere doganale di una società da noi assistita ha ricevuto nostre disposizioni per operare in tal senso.
Ma è meglio così, i commercialisti che ci starebbero a fare, allora?! ;-))
Ah, dimenticavo, copia dell'autofattura, con le debite indicazioni dell'ammontare imponibile e dell'iva e delle annotazioni nei registri iva,
deve essere inviata allo spedizioniere doganale ai fini della registrazione nelle scritture contabili di scarico del Deposito fiscale ai fini IVA; copia della quale verrà poi restituita all'importatore con le indicazioni in ordine all'avvenuta registrazione dello scarico.
Buon fine settimana
T.
mi aggancio ad un post abbastanza vecchio ma sempre attuale e volevo integrarlo con un nuovo quesito molto interessante sperando che venga letto.
Farei 3 esempi, prima per vedere se ho ben capito il tutto e poi per porre il nuovo quesito.
Prendiamo la ditta "A" che compra dall'estero della merce pagando iva per 10.000 euro e rivendendola alla ditta "B" (in unico o piu lotti) per un totale iva di 15.000 euro.
Primo casa Importazione definitiva.
Paga in dogana 10.000 euro. La rivende confattura assoggetta ad Iva per 15.000 euro che incassa e versa. Poi riceverà dallp Stato il rimborso di 10.000 euro. Esborso IVA finale : zero.
Secondo Caso - Importazione con deposito fiscale.
Non paga alcuna IVA. Vende alla ditta "B", incassa 15.000 euro di iva che versa allo Stato. Esporso finale IVA : zero.
Terzo Caso Vendita alla Ditta "B" con dichiarazione di intento. La ditta "A" non versa alcuna IVA nè prima ne dopo. Fattura a fronte di una dichiarazione di intento. Esporso finale IVA per la ditta "A" : ZERO. Lo stato recupererà i 15.000 euro di iva detraendoli dal Plaffond della ditta "B".
Quindi nel secondo e terzo caso la ditta "A" non verserà mai IVA. tUtto giusto ????
Domandina finale : e se la ditta "A" non dovesse più
rivendere la merce ??? che succede ???
Grazie
 
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