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NOTA SPESE

M

MARIA

Ospite
Una ditta raggruppa nella nota spese i costi di vitto e alloggio sostenute dai dipendenti che lavorano fuori regione. al momento di registrarla, devo fare lo scorporo dell'iva o considerarla "operazione non imponibile ai fini iva"?
 
La nota spese, firmata dal dipendente è l'unico documento valido per il rimborso di quanto speso dal dipendente in trasferta.
Generalmente, queste note raggruppano fatture e scontrini fiscali, questi ultimi non deducibili fiscalmente.
Quindi, si registrino le fatture normalmente con iva .per le spese rappresentante da scontrini fiscali esse rappresentano un costo indeducibile.
Esempio nota spese dipendente 1.000,00

fatture con iva 800,00
scontrini 200,00
ANTICIPI A DIPENDENTI a CASSA 1.000,00

Diversi a Fornitori 800,00
VITTO 666,67
IVA 133,33

SPESE NON DED. a ANTICIPI DIP 200,00

Fornitori a ANTICIPI A DIPENDENTI 800,00
 
Mi risulta che degli scontrini sia indeducibile solo l'iva, ma per quale ragione non possono essere considerati costi se sono spese sostenute dai dipendenti in trasferta?
 
Non saprei veramente come certificare che quella spesa è stata sostenuta in nome e per conto della società.
E se il dipendente ha comprato un giocattolo per la bambina?
 
di solito fanno fede la data e l'ora in cui il dipendente deve essere in servizio ed evidentemente dovranno essere spese di ristoranti o bar o farmacie o anche cartolerie dove comunque esiste una voce che indica il bene acquistato: per esempio negli autogrill dove viene indicato che trattasi di sigarette è evidente che non verranno messe a costo ma neppure rimborsate al dipendente, come pure i giornali, ma se un dipendente mangia fuori con un cliente perchè non deve essere messo a costo?
 
scusate ma:

Per i c.d. "rimborsi a pié di lista", ai fini della documentazione delle spese sostenute dai dipendenti nell'espletamento delle attività svolte nell'interesse delle imprese da cui dipendono, dovranno essere stampati sullo scontrino fiscale, ove richiesto, oltre al numero di codice fiscale del dipendente o del committente anche le specificazioni attinenti alla natura, alla qualità e quantità dell'operazione.
C.M. 04.04.1997 n. 97/E
Tuttavia possono essere ancora adottati i sistemi semplificati di documentazione
delle spese consentiti in passato dell'Amministrazione, come:
utilizzo di carte di credito intestate a studi o aziende secondo le precisazioni
della R.M. n. 8/727 del 05.10.1985;
uso di distinte bollette sottoscritte per l'acquisto di valori bollati con le modalità chiarite con la R.M. n. 9/1684 del 29.10.1986;
esecuzione di rimborsi a pié di lista con le precisazioni contenute nella R.M. n. 9/1108 del 21.09.1979 e n. 9/2796 del 05.01.1981;
esecuzione di rimborsi a pié di lista con deduzione dei relativi costi ammessa anche in difetto dell'intestazione della ricevuta fiscale purché questa, per la implicita attestazione contenuta nella nota spese del dipendente, sia in collerazione con la qualità del dipendente del soggetto in trasferta e con l'autorizzazione alla trasferta stessa e sia collocabile nel luogo e nel tempo di effettuazione dell'incarico fuori sede.
C.M. 04.04.1997 n. 97/E

ciao...
 
quindi, Alberto, in parole povere, sono costi deducibili se inerenti all'attività di dipendente? comunque iva indeducibile?
 
Ad ogni buon modo, se lo scontrino non è riconducibile all'attività del dipendente anche se reca la descrizione del bene acquistato, non c'è inerenza, quindi costo e iva indetraibile
 
sono costi deducibili se inerenti all'attività dell'impresa e ai motivi della trasferta.
 
Non vorrei sbagliare, mi pare che per le spese non documentate da fattura vi sia un limite: 30.000 per l'italia, 50.000 per l'estero, devono però essere attestate dal dipendente.
ciao
 
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