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Medico dentista

S

SANDRO

Ospite
<HTML>Salve a tutti. Quesito.
Un medico dentista svolge la sua attività esclusivamente in qualità di collaborartore presso terzi soggetti. Non ha un suo ambulatorio, non ha beni strumentali propri, non ha clienti propri. Ha il domicilio fiscale presso la sua abitazione presso la quale non esercita la professione propriamente detta, ma solo per studiare ed aggiornarsi. Può considerare utilizzo promiscuo l'uso dell'abitazione e dedursi dal reddito il 50% delle spese (luce, telefono, acqua, manutenzione, ecc.)?
Grazie.</HTML>
 
<HTML>L'art. 50, comma 3, TUIR dispone:
" Per gli immobili utilizzati promiscuamente é deducibile una somma pari al 50% della rendita catastale anche se utilizzati in base a contratto di locazione finanziaria, ovvero una somma pari al 50% del canone di locazione a condizione che il contribuente non disponga nel medesimo comune di altro immobile adibito esclusivamente all'esercizio dell'arte e professione"
E' pertanto possibile dedursi o il 50% della rendita catastale o il 50% del canone di lcoazione.
Per le spese di gestione (luce, telefono) promiscue la norma nulla dice; i comportamenti degli accertatori sono i più disparati: si passa dal disconoscimento totale delle spese dedotte al riconoscimento fino al 50% delle spese promiscue.
Non é un comportamento privo di rischi (che sia chiaro): io dedurrei il 50% delle spese relative a lluce, telefono.</HTML>
 
<HTML>la risposta del collega Cattivelli è sicuramente prudente. Personalmente, in un caso del genere starei attento anche a dedurre una qualsiasi delle spese indicate; qui a Ferrara, sicuramente in caso di verifica le stornerebbero.


cordiali saluti.

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