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Licenziamento lavoratrice domestica e giorni intercorsi fino alla ricezione della raccomandata

minianna

Utente
Buongiorno, avrei una domanda,

una collaboratrice domestica che non intende collaborare, ha scelto di ricevere la comunicazione di licenziamento tramite raccomandata.. che ha ritirato dalla giacenza postale dopo molti giorni dalla data di consegna. Durante i giorni intercorsi tra la comunicazione (verbale) del licenziamento e l'effettiva ricezione della raccomandata la lavoratrice non si è recata a lavoro (altrimenti le sarebbe stata consegnata a mano la lettera).

L'idea è marcare i giorni in cui la lavoratrice non si è presentata a lavoro con permessi non retribuiti. La collaboratrice dice che non si è recata al lavoro perché le è stato chiesto di non presentarsi e vuole che le siano pagati oltre i consueti giorni di preavviso (identità di preavviso). Ma a mio modo di vedere il solo fatto che non si è recata a lavoro (non potendo ricevere la comunicazione a mano) giustifica inserire quei giorni come permesso non retribuito.

E' corretto?

Grazie mille
 
Buongiorno, avrei una domanda,

una collaboratrice domestica che non intende collaborare, ha scelto di ricevere la comunicazione di licenziamento tramite raccomandata.. che ha ritirato dalla giacenza postale dopo molti giorni dalla data di consegna. Durante i giorni intercorsi tra la comunicazione (verbale) del licenziamento e l'effettiva ricezione della raccomandata la lavoratrice non si è recata a lavoro (altrimenti le sarebbe stata consegnata a mano la lettera).

L'idea è marcare i giorni in cui la lavoratrice non si è presentata a lavoro con permessi non retribuiti. La collaboratrice dice che non si è recata al lavoro perché le è stato chiesto di non presentarsi e vuole che le siano pagati oltre i consueti giorni di preavviso (identità di preavviso). Ma a mio modo di vedere il solo fatto che non si è recata a lavoro (non potendo ricevere la comunicazione a mano) giustifica inserire quei giorni come permesso non retribuito.

E' corretto?

Grazie mille

Salve, non è allo scrivente chiaro: la collaboratrice non si è presentata al lavoro perchè cosi gli è stato richiesto, è effettivamente cosi ovvero è una invenzione/bugia della stessa?;

con riferimento la raccomandata, quest'ultima è stata rifiutata oppure non è stata possibile la consegna per l'assenza del destinatario e quindi è rilasciato l'avviso di giacenza?.

Saluti
 
Salve, non è allo scrivente chiaro: la collaboratrice non si è presentata al lavoro perchè cosi gli è stato richiesto, è effettivamente cosi ovvero è una invenzione/bugia della stessa?;

con riferimento la raccomandata, quest'ultima è stata rifiutata oppure non è stata possibile la consegna per l'assenza del destinatario e quindi è rilasciato l'avviso di giacenza?

Saluti
Alla collaboratrice è stato detto che Poteva non recarsi a lavoro se voleva, ma che comunque sarebbe dovuta passare per ricevere la
comunicazione di licenziamento a mano.
la collaboratrice non si è recata a lavoro e ha scelto di non ricevere la comunicazione a mano… a questo punto il datore ha inviato una raccomandata ricevuto l’avviso di giacenza la collaboratrice l’ha ritirata dopo 20 giorni di giacenza.
 
Salve, non è allo scrivente chiaro: la collaboratrice non si è presentata al lavoro perchè cosi gli è stato richiesto, è effettivamente cosi ovvero è una invenzione/bugia della stessa?;

con riferimento la raccomandata, quest'ultima è stata rifiutata oppure non è stata possibile la consegna per l'assenza del destinatario e quindi è rilasciato l'avviso di giacenza?.

Saluti

in sostanza qui il discorso è questo: se un lavoratore non si reca a lavoro e si rifiuta di ricevere a mano la lettera di licenziamento, il datore è obbligato a inviare la raccomandata. A questo punto il datore fino al ritiro della raccomandata non può legalmente interrompere il rapporto di lavoro, dunque cosa fa? In assenza sul luogo di lavoro del collaboratore sono permessi non retribuiti? Anche perché se fossero considerate ore di lavoro retribuite tutti si rifiuterebbero di ritirare la comunicazione a mano.
 
in sostanza qui il discorso è questo: se un lavoratore non si reca a lavoro e si rifiuta di ricevere a mano la lettera di licenziamento, il datore è obbligato a inviare la raccomandata. A questo punto il datore fino al ritiro della raccomandata non può legalmente interrompere il rapporto di lavoro, dunque cosa fa? In assenza sul luogo di lavoro del collaboratore sono permessi non retribuiti? Anche perché se fossero considerate ore di lavoro retribuite tutti si rifiuterebbero di ritirare la comunicazione a mano.
Ciao,
se il lavoratore non si reca a lavoro non può essere retribuito per una prestazione non svolta. Qualora si fosse recato a lavoro avrebbe ricevuto la lettera di licenziamento e avrebbe goduto immediatamente dell’indennità sostitutiva prevista dal ccnl lavoro domestico.

Qualora la domestica dovesse lamentarsene un buon avvocato potrebbe addirittura dimostrare che la mancata presenza a lavoro equivalga ad
assenza ingiustificata che permetterebbe il licenziamento in tronco senza pagamento dell’indennità sostitutiva.
 
Penso che per esaminare la situazione bisognerebbe sapere anzianità rapporto lavoro tempo ind. ... se ci sono comunicazione scritte tipo WhatsApp dove le si dice di non recarsi al lavoro o cosa le si dice...cosa c'è scritto sulla lettera di licenziamento, termine, preavviso, ecc....le varie date sul tracking della raccomandata...ecc ecc

Comunque per i giorni giacenza raccomandata, la raccomandata si può considerare consegnata dopo 10 giorni di giacenza...
 
Penso che per esaminare la situazione bisognerebbe sapere anzianità rapporto lavoro tempo ind. ... se ci sono comunicazione scritte tipo WhatsApp dove le si dice di non recarsi al lavoro o cosa le si dice...cosa c'è scritto sulla lettera di licenziamento, termine, preavviso, ecc....le varie date sul tracking della raccomandata...ecc ecc

Comunque per i giorni giacenza raccomandata, la raccomandata si può considerare consegnata dopo 10 giorni di giacenza...
Ciao,
Rapporto terminato a metà aprile durato due mesi a tempo indeterminato, su whatsapp il datore diceva che poteva non recarsi a lavoro ma chiedeva di incontrarsi per consegna lettera. nessun accordo o cenno al pagamento ore non lavorate. Lavoratrice che risponde che non si recherà e non vuole ricevere lettera a mano. Nei giorni seguenti lavoratrice dice che ha ricevuto avviso raccomandata ma non ha tempo per ritirarla subito perché impegnata in altra attività.

A mio modo di vedere in questo caso la soluzione è permesso non retribuito, sarebbe la collaboratrice a dover dimostrare che è stata a lavoro.
 
Ciao,
Rapporto terminato a metà aprile durato due mesi a tempo indeterminato, su whatsapp il datore diceva che poteva non recarsi a lavoro ma chiedeva di incontrarsi per consegna lettera. nessun accordo o cenno al pagamento ore non lavorate. Lavoratrice che risponde che non si recherà e non vuole ricevere lettera a mano. Nei giorni seguenti lavoratrice dice che ha ricevuto avviso raccomandata ma non ha tempo per ritirarla subito perché impegnata in altra attività.

A mio modo di vedere in questo caso la soluzione è permesso non retribuito, sarebbe la collaboratrice a dover dimostrare che è stata a lavoro.
Concordo, stiamo parlando di lavoro domestico, a prescindere da tutto, il solo fatto di non aver potuto consegnare lettera a mano dimostra l’assenza del lavoratore sul luogo di lavoro.
 
La fate facile voi, sono anche professioniste nei loro diritti e vi troverete molto probabilmente a discuterne dal sindacato...
 
La fate facile voi, sono anche professioniste nei loro diritti e vi troverete molto probabilmente a discuterne dal sindacato...
Può darsi, ma se il lavoratore non dimostra di essersi presentato sul luogo di lavoro può poco il sindacato. A quel punto rifiuterei qualsiasi conciliazione, mi sembra di capire che i giorni contestati siano 20, se viene citato in giudizio dovrà essere il lavoratore a dimostrare che è stato presente a lavoro e dovrà rispondere del perché non ha voluto ritirare la raccomandata a mano. Sembra di capire (ma siamo su un forum) che il datore non ha concordato permessi pagati o altro, quindi in questi casi è il lavoratore che deve dimostrare l’inadempienza del datore di lavoro. Come fa a dimostrarla se non si è recato a lavoro nemmeno per ritirare la raccomandata. Fosse così ogni lavoratore potrebbe rifiutarsi di ricevere lettera di licenziamento, mantenere in giacenza per 30 giorni la raccomandata e chiedere un mese di stipendio extra oltre il preavviso.
 
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