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libero professionista, ditta individuale, s.r.l... buh?!

finemese

Utente
Ciao a tutti,

(innanzitutto chiedo anticipatamente scusa nel caso in cui le mie domande dovessero trovare risposta in altri post. se così fosse vi prego di segnalarmelo)

lavoro come creativo e consulente in agenzie pubblicitarie e, dopo aver accumulato diversi anni di esperienza, ho deciso di mettermi in proprio. l'obiettivo è quello di lavorare, in parte, da consulente esterno con le agenzie con cui ho lavorato fin d'ora e, nel mentre, lavorare con nuovi clienti.

il problema è che non ho assolutamente idea di cosa sia più conveniente (in termini fiscali) tra queste possibilità: libero professionista, ditta individuale o aprire una srl con un unico socio.

sapete darmi un consiglio?!

vi do qualche altra info:
- nel 2010 punto a fatturare circa 50-60 mila euro
- vorrei trovare la soluzione che mi permetta di imputare quanti più costi possibili alla società (affitto ufficio, benzina, computer, voli aerei, ecc...)
- vorrei avere la possibilità di pagare subfornitori e di fare da "capo-commessa" per i lavori
- vorrei avere la possibilità di fatturare servizi sia a società italiane che estere

spero mi sappiate aiutare,
saluti a tutti,
f
 
Riferimento: libero professionista, ditta individuale, s.r.l... buh?!

Ciao a tutti,

(innanzitutto chiedo anticipatamente scusa nel caso in cui le mie domande dovessero trovare risposta in altri post. se così fosse vi prego di segnalarmelo)

lavoro come creativo e consulente in agenzie pubblicitarie e, dopo aver accumulato diversi anni di esperienza, ho deciso di mettermi in proprio. l'obiettivo è quello di lavorare, in parte, da consulente esterno con le agenzie con cui ho lavorato fin d'ora e, nel mentre, lavorare con nuovi clienti.

il problema è che non ho assolutamente idea di cosa sia più conveniente (in termini fiscali) tra queste possibilità: libero professionista, ditta individuale o aprire una srl con un unico socio.

sapete darmi un consiglio?!

vi do qualche altra info:
- nel 2010 punto a fatturare circa 50-60 mila euro
- vorrei trovare la soluzione che mi permetta di imputare quanti più costi possibili alla società (affitto ufficio, benzina, computer, voli aerei, ecc...)
- vorrei avere la possibilità di pagare subfornitori e di fare da "capo-commessa" per i lavori
- vorrei avere la possibilità di fatturare servizi sia a società italiane che estere

spero mi sappiate aiutare,
saluti a tutti,
f

io per il momento trattandosi di una attività iniziale scarterei la soluzione della srl a socio unico in quanto subiresti una tassazione al 27,50 + l'irap e gli adempimenti amministrativi e fiscali che sono più laboriosi oltre che costosi.
Rimane la scelta tra la ditta individuale e libero professionista.
io propenderei la scelta sull'attività libero professionista, in tal modo attraverso la ritenuta d'acconto non avresti il peso della tassazione nel momento in cui faresti la dichiarazione.
Se hai i requisiti, iniziando una nuova attività, potresti utilizzare le agevolazioni finanziarie e a fondo perduto che si possono ottenere.
ovviamente se devi fare il capo commessa per lavori ritengo che la scelta sia una ditta individuale ove, semprechè tu abbia i requisiti, valgono le stesse cose che ho scritto a proposito delle agevolazioni.
ciao
 
Ultima modifica:
Riferimento: libero professionista, ditta individuale, s.r.l... buh?!

ciao Giuseppe,
grazie mille per la risposta :)


Rimane la scelta tra la ditta individuale e libero professionista.
io propenderei la scelta sull'attività libero professionista, in tal modo attraverso la ritenuta d'acconto non avresti il peso della tassazione nel momento in cui faresti la dichiarazione.

in verità non ho per niente chiaro che differenza ci sia tra le due opzioni...sai dirmi dove posso trovare informazioni in merito? o sapresti aiutarmi tu?

Se hai i requisiti, iniziando una nuova attività, potresti utilizzare le agevolazioni finanziarie e a fondo perduto che si possono ottenere.
ciao

...ehm...anche qui cado male...di che requisiti parli?! :confused:

grazie mille ancora,
f
 
Riferimento: libero professionista, ditta individuale, s.r.l... buh?!

Giuseppe ti ha dato una buona dritta direi.
Per chiarire la differenza tra lavoro autonomo e impresa ci vorrebbe tempo.
Sappi in generale che l'impresa ragiona per competenza di costi e ricavi (esempio emetti fattura ma non ti pagano il ricavo è comunque imponibile nell'anno di competenza appunto, stessa cosa in merito ai costi)
il lavoratore autonomo va invece per cassa (se incasso sono compensi imponibili se pago posso dedurre il costo).
Ci sono poi delle eccezioni tipo gli ammortamenti che sono sempre per competenza anche se sei lavoratore autonomo.
Cambia la previdenza:
-IVS fissi minimali (circa 3.000) per l'impresa+proporzioanli eventualmente si superi il tetto di reddito
-gestione separata INPS per professionista senza cassa (mi pare sia il 24,72% se non hai altra copertura previdenziale)
Non cambia molto sulle regole di deducibilità dei costi ad eccezione di alcune voci tipo le spese di vitto e alloggio che per il professionista sono deducibili fino al 2% dei ricavi e altre cosette su cui non mi soffermo.
Questo per farti un'idea, ma è meglio sentire un consulente prima di fare il passo.
Per le agevolazioni invece occorre chiedere un po' in regione o in CCIAA dove in determinate circostanze (quelle da verificare appunto) danno una mano alle nuove imprese. Sono quasi sempre agevolazioni in conto interessi se si chiede un prestito aziendale, difficilmente oramai si strappa un conto capitale (a fondo perduto).
Ciao
 
Riferimento: libero professionista, ditta individuale, s.r.l... buh?!

ciao Giuseppe,
grazie mille per la risposta :)




in verità non ho per niente chiaro che differenza ci sia tra le due opzioni...sai dirmi dove posso trovare informazioni in merito? o sapresti aiutarmi tu?



...ehm...anche qui cado male...di che requisiti parli?! :confused:

grazie mille ancora,
f

circa i requisiti per ottenere le agevolazioni a fondo perduto e finanziamenti sono:l'età (fino a 35 anni); non aver aperto in periodi passati la partita iva;
non aver, al momento della domanda, una occupazione lavorativa.
circa le differenze fra lavoro autonomo e impresa Karl ti ha ben illustrato le diversità
saluti
 
Riferimento: libero professionista, ditta individuale, s.r.l... buh?!

salve vorrei sapere cosa comporta essere socio al 50 di una srl senza essere l'amm.re unico, che doveri hai verso il fisco? e come potresti recedere senza inconvenienti?
grazie per l'aiuto
 
Riferimento: libero professionista, ditta individuale, s.r.l... buh?!

salve vorrei sapere cosa comporta essere socio al 50 di una srl senza essere l'amm.re unico, che doveri hai verso il fisco? e come potresti recedere senza inconvenienti?
grazie per l'aiuto


l'incoveniete è solo quello che se ci sono pendenze, e le pendenze sono poi imputate a atti fraudolenti, sono problemi vostri.
Comunque il recesso è regolato dall'art 2473 del c.c "[1] L'atto costitutivo determina quando il socio può recedere dalla società e le relative modalità. In ogni caso il diritto di recesso compete ai soci che non hanno consentito al cambiamento dell'oggetto o del tipo di società, alla sua fusione o scissione, alla revoca dello stato di liquidazione al trasferimento della sede all'estero alla eliminazione di una o più cause di recesso previste dall'atto costitutivo e al compimento di operazioni che comportano una sostanziale modificazione dell'oggetto della società determinato nell'atto costitutivo o una rilevante modificazione dei diritti attribuiti ai soci a norma dell'articolo 2468, quarto comma. Restano salve le disposizioni in materia di recesso per le società soggette ad attività di direzione e coordinamento.

- [2] Nel caso di società contratta a tempo indeterminato il diritto di recesso compete al socio in ogni momento e può essere esercitato con un preavviso di almeno centottanta giorni; l'atto costitutivo può prevedere un periodo di preavviso di durata maggiore purché non superiore ad un anno. (2)

- [3] I soci che recedono dalla società hanno diritto di ottenere il rimborso della propria partecipazione in proporzione del patrimonio sociale. Esso a tal fine è determinato tenendo conto del suo valore di mercato al momento della dichiarazione di recesso; in caso di disaccordo la determinazione è compiuta tramite relazione giurata di un esperto nominato dal tribunale, che provvede anche sulle spese, su istanza della parte più diligente; si applica in tal caso il primo comma dell'articolo 1349.

- [4] Il rimborso delle partecipazioni per cui è stato esercitato il diritto di recesso deve essere eseguito entro centottanta giorni dalla comunicazione del medesimo fatta alla società. Esso può avvenire anche mediante acquisto da parte degli altri soci proporzionalmente alle loro partecipazioni oppure da parte di un terzo concordemente individuato da soci medesimi. Qualora ciò non avvenga, il rimborso è effettuato utilizzando riserve disponibili o in, mancanza, corrispondentemente riducendo il capitale sociale; in quest'ultimo caso si applica l'articolo 2482 e, qualora sulla base di esso non risulti possibile il rimborso della partecipazione del socio receduto, la società viene posta in liquidazione. (3)

- [5] Il recesso non può essere esercitato e, se già esercitato, è privo di efficacia, se la società revoca la delibera che lo legittima ovvero se è deliberato lo scioglimento della società."


saluti
 
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