Roberta Bellatreccia
Utente
Buongiorno, mio nipote ha firmato a marzo, con scadenza 31 ottobre 2017, un contratto a chiamata a tempo determinato con obbligo di risposta. Per motivi personali, legati all'impossibilita di conciliare lavoro e studio, visto il numero sempre crescente di ore di lavoro richieste rispetto a quanto verbalmente concordato, mio nipote vorrebbe recedere dal contratto. Preciso che la sua qualifica è "operaio" e che la sua mansione è "aiuto commesso". Ha letto che il datore di lavoro può chiedere un "congruo risarcimento". In che consiste? A quanto ammonta un possibile risarcimento "congruo"? Quanto preavviso deve dare? Grazie per il vostro lavoro
Roberta
Roberta