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Lavoro dipendente e p. IVA forfettaria (?)

beatricer

Utente
Ciao a tutti,

Vi scrivo per esporre la mia situazione, con la speranza che qualcuno mi sappia aiutare.

Io ho un lavoro come dipendente nel settore privato e ho un reddito di 28k lordi (dato preso da CU 2022), pertanto potrei aderire alla p. IVA in regime forfettario per svolgere una seconda attività (diversa dal mio lavoro principale).

Però ho qualche dubbio su due questioni:

1) la doppia contribuzione: la mia seconda attività sarebbe traduzione/servizi alle case editrici (correzioni bozze, editing, ecc.) e, dapprima mi era stato detto che mi sarei potuta registrare come ditta individuale, iscritta alla CCIA, ed evitare di pagare i contributi, che verso già nel mio lavoro dipendente; mentre un altro professionista mi ha detto che non c'è un codice ATECO che mi permetta questa operazione. Secondo voi dove potrei verificare?

2) Inoltre, nel caso in cui percepissi dei bonus da parte della mia azienda - essendo il mio reddito molto vicino al limite dei 30mila - perderei la possibilità di aderire al forfettario oppure i premi finiscono in un altro "calderone" e non fanno quindi cumulo con il reddito da lavoro dipendente?

Ho posto queste domande a tre commercialisti (tre!) e ho ricevuto sempre risposte diverse, quindi vorrei veramente cercare di fare chiarezza. Al momento sto usando la prestazione occasionale, ma non può essere una soluzione definitiva.

Grazie mille a tutti :)
 
beatricer,
molti di noi sono convinti che la professione del Commercialista sia sempre più difficile e complessa.
Sarei curioso di conoscere le risposte dei tre professionisti consultati.
Nel frattempo ... per quanto concerne i "bonus" dall'azienda, è necessario sapere di quali "bonus" - "compensi in natura" - “fringe benefit“ si tratta.
Ritengo necessario analizzare in dettaglio le attività indicate di "traduzione/servizi alle case editrici (correzioni bozze, editing, ecc.)" per individuare quale sarà effettivamente quella principale e conseguentemente il codice ATECO più adatto.
Successivamente si potrà dare un parere corretto sull'inquadramento fiscale e previdenziale.
 
Può essere che io mi sia spiegata male (?), ma penso che dire che vorrei fare traduzioni e sentirmi rispondere prima "non c'è problema, ti iscrivi come ditta individuale" e dopo "noooo, assolutamente devi fare la libera professione" sia oggettivamente contraddittorio. Comunque, mi sembra evidente che il mio punto non fosse criticare i professionisti, ma spiegare la ragione della mia domanda per evitare di sentirmi rispondere di chiedere a un professionista, cosa che ovviamente ho già fatto. Tutto qui.

Ciò detto, qualcuno sa dirmi dove posso verificare questa informazione per favore?
 
beatricer,
molti di noi sono convinti che la professione del Commercialista sia sempre più difficile e complessa.
Sarei curioso di conoscere le risposte dei tre professionisti consultati.
Nel frattempo ... per quanto concerne i "bonus" dall'azienda, è necessario sapere di quali "bonus" - "compensi in natura" - “fringe benefit“ si tratta.
Ritengo necessario analizzare in dettaglio le attività indicate di "traduzione/servizi alle case editrici (correzioni bozze, editing, ecc.)" per individuare quale sarà effettivamente quella principale e conseguentemente il codice ATECO più adatto.
Successivamente si potrà dare un parere corretto sull'inquadramento fiscale e previdenziale.

Primo professionista: puoi aprire come ditta individuale ed evitare la doppia contribuzione, ma non puoi aderire al forfettario perché la tua Ral è troppo alta
Secondo: non aprire niente, fai con prestazione occasionale
Terzo: puoi aprire in forfettario, ma come libero professionista e pagare la doppia contribuzione

Non è il mio mestiere evidentemente, ma sto cercando di tirare le somme tra queste diverse visioni per capire quale sia effettivamente la soluzione migliore per me. Il bonus comunque era un premio in denaro una tantum.

Ciao!
 
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