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Lavoratore straniero in Italia

DavBal

Utente
Buongiorno

Scrivo questo post perche' spero di trovare un aiuto ad una situazione un po' intricata (mi scuso in anticipo qualora non dovesse essere questa la sezione corretta).

La situazione e' questa:

la mia ragazza e' una cittadina comunitaria che ha appena preso la residenza italiana.
Ha trovato lavoro con una piccola societa' inglese, per sviluppare un po' i contatti nel mercato italiano (per cui lavoratrice praticamente al 100% in italia)

Loro non sono molto "strutturati". Praticamente l'assumerebbero come loro dipednente in inghilterra e le proporrebbero di pagarla al lordo, sostanzialmente lasciando a lei l'incarico di pagarsi le tasse in Italia.

Mi domando: e' quantomeno possibile (nel senso di legale) fare questo?
Qualora fosse possibile, sarebbe sufficiente una dichiarazione dei redditi in primavera?
La societa' inglese sarebbe tenuta a versare alcuni contributi in Inghilterra?

Vi ringrazio in anticipo per i chiarimenti che saprete fornirmi.

Davide
 
Buongiorno

Scrivo questo post perche' spero di trovare un aiuto ad una situazione un po' intricata (mi scuso in anticipo qualora non dovesse essere questa la sezione corretta).

La situazione e' questa:

la mia ragazza e' una cittadina comunitaria che ha appena preso la residenza italiana.
Ha trovato lavoro con una piccola societa' inglese, per sviluppare un po' i contatti nel mercato italiano (per cui lavoratrice praticamente al 100% in italia)

Loro non sono molto "strutturati". Praticamente l'assumerebbero come loro dipednente in inghilterra e le proporrebbero di pagarla al lordo, sostanzialmente lasciando a lei l'incarico di pagarsi le tasse in Italia.

Mi domando: e' quantomeno possibile (nel senso di legale) fare questo?
Qualora fosse possibile, sarebbe sufficiente una dichiarazione dei redditi in primavera?
La societa' inglese sarebbe tenuta a versare alcuni contributi in Inghilterra?

Vi ringrazio in anticipo per i chiarimenti che saprete fornirmi.

Davide
Egregio signor Davide,
Se la sua ragazza, svolge attività lavorativa in Italia ed è residente in Italia, qui deve pagare le tasse.
Qualora la società datrice non avesse in Italia alcuna sede fissa, né stabile organizzazione, non potrebbe essere sostituto d’imposta, per cui è demandato al lavoratore determinare l’imposta in Italia (attraverso il proprio commercialista o Caf), ed ovviamente versarla.
La società inglese dovrebbe produrre idonea documentazione, sul reddito prodotto (in questo caso in Italia), per consentire al lavoratore di corrispondere le imposte in Italia (in Italia c’è il CUD).
In merito all’aspetto previdenziale ritengo che se il lavoratore subordinato risiede in Italia, e lavora in Italia per conto di società dell’Unione Europea, dovrebbe qui essere iscritto all’Inps. A questo proposito, sarebbe opportuno che lei prendesse visione della circolare INPS n. 83 del 1 luglio 2010.
Con i migliori saluti.
Luigi Rodella
 
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