Gentilis.mi tutti
introduco il mio quesito anticipandovi che purtroppo non sono un esperto in materia fiscale ed economica e mi scuso se la mia domanda non sarà inerente all'area del forum in cui la sto pubblicando.:s-sault:
Sono un giovane Ingegnere appena assunto a tempo indeterminato in una grandissima azienda italiana dopo aver praticato la libera professione per circa 2 anni. Dato che sono rimasto in buoni rapporti con i miei vecchi colleghi di lavoro, saltuariamente mi capita che questi mi chiedano delle collaborazioni ad alcuni progetti.
Ho letto un po di materiale in merito alla possibilità di effettuare delle prestazioni "esternamente" alla società in cui un soggetto è stato assunto e da quello che ho capito ci sarebbe la possibilità di riscuotere dei pagamenti tramite una "prestazione occasionale senza partita iva" fino ad un massimo di 5000 euri nell'anno solare.
Tralasciando tutta la parte inerente alla richiesta di un permesso scritto o una mia comunicazione all'azienda, la mia domanda è:
il gruppo per cui lavoro può in qualche modo risalire al fatto che collaboro esternamente effettuando dei controlli??
Sò che dovrei comunicare questa cosa, tuttavia ho già inquadrato le persone che gestiscono da noi la parte fiscale e sono sicuro che per quanto io possa dimostrare che il mio lavoro non è in concorrenza con l'operato aziendale non mi daranno mai il permesso per effettuare delle collaborazioni. Purtroppo si comportano in questo modo con i neoassunti per intimidirli in quanto pur rispettando quanto riportato in contratto e nel codice civile, possono rivalersi su di me non facendomi avanzare di grado, pertanto da questo loro comportamento preferirei non comunicare nulla.
Il punto è che essendo un Ingegnere nel posto in cui vivo ho delle potenzialità per arrotondare lo stipendio a fine mese senza ledere in nessun modo il mio lavoro nel gruppo. Lavoro 38 ore a settimana (un infinità in meno rispetto alla libera professione) quindi ho molto tempo disponibile per fare altro e non mi sembra giusto che queste persone debbano bloccare le potenzialità di qualcuno solo per garantirsi un "esclusiva" sul loro tempo, sopratutto se questa persona sul posto di lavoro comunque raggiunge degli ottimi risultati.
La seconda domanda che vorrei porvi è:
quale tassa o contributo bisogna versare per la prestazione occasionale? quando pagarla? come interferisce questa parte fiscale con quella di lavoratore dipendente che attualmente l'azienda mi paga?
Spero di aver scritto le mie domande nel modo più limpido e lineare possibile e nel caso di chiarimenti scrivetemi pure.
Vi ringrazio in anticipo.
introduco il mio quesito anticipandovi che purtroppo non sono un esperto in materia fiscale ed economica e mi scuso se la mia domanda non sarà inerente all'area del forum in cui la sto pubblicando.:s-sault:
Sono un giovane Ingegnere appena assunto a tempo indeterminato in una grandissima azienda italiana dopo aver praticato la libera professione per circa 2 anni. Dato che sono rimasto in buoni rapporti con i miei vecchi colleghi di lavoro, saltuariamente mi capita che questi mi chiedano delle collaborazioni ad alcuni progetti.
Ho letto un po di materiale in merito alla possibilità di effettuare delle prestazioni "esternamente" alla società in cui un soggetto è stato assunto e da quello che ho capito ci sarebbe la possibilità di riscuotere dei pagamenti tramite una "prestazione occasionale senza partita iva" fino ad un massimo di 5000 euri nell'anno solare.
Tralasciando tutta la parte inerente alla richiesta di un permesso scritto o una mia comunicazione all'azienda, la mia domanda è:
il gruppo per cui lavoro può in qualche modo risalire al fatto che collaboro esternamente effettuando dei controlli??
Sò che dovrei comunicare questa cosa, tuttavia ho già inquadrato le persone che gestiscono da noi la parte fiscale e sono sicuro che per quanto io possa dimostrare che il mio lavoro non è in concorrenza con l'operato aziendale non mi daranno mai il permesso per effettuare delle collaborazioni. Purtroppo si comportano in questo modo con i neoassunti per intimidirli in quanto pur rispettando quanto riportato in contratto e nel codice civile, possono rivalersi su di me non facendomi avanzare di grado, pertanto da questo loro comportamento preferirei non comunicare nulla.
Il punto è che essendo un Ingegnere nel posto in cui vivo ho delle potenzialità per arrotondare lo stipendio a fine mese senza ledere in nessun modo il mio lavoro nel gruppo. Lavoro 38 ore a settimana (un infinità in meno rispetto alla libera professione) quindi ho molto tempo disponibile per fare altro e non mi sembra giusto che queste persone debbano bloccare le potenzialità di qualcuno solo per garantirsi un "esclusiva" sul loro tempo, sopratutto se questa persona sul posto di lavoro comunque raggiunge degli ottimi risultati.
La seconda domanda che vorrei porvi è:
quale tassa o contributo bisogna versare per la prestazione occasionale? quando pagarla? come interferisce questa parte fiscale con quella di lavoratore dipendente che attualmente l'azienda mi paga?
Spero di aver scritto le mie domande nel modo più limpido e lineare possibile e nel caso di chiarimenti scrivetemi pure.
Vi ringrazio in anticipo.