Gentilissimi, chiedo consiglio per situazione dentro la quale non riesco a orientarmi.
Ho visto molti topic sull'argomento ma spesso senza risposta o purtroppo rimasti in sospeso o non perfettamente allineati con il mio problema
Situazione anche completamente nuova per chi mi sta seguendo fiscalmente, nel suo parco clienti non c'è chi è nella mia stessa situazione
tra i colleghi nessuno sa consigliarmi (situazioni lavorative troppo diverse dalla mia)
Ingegnere con partita IVA (quella delle nuove attività del 5%), iscritto a Inarcassa e libero professionista da metà 2020 a fine 2021.
Verso la fine dell'anno accetto un lavoro da dipendente di 6 mesi contratto a tempo determinato con possibilità di rinnovo di altri 6 mesi (sempre determinato) e chissà in futuro passaggio ad indeterminato. ricevo il primo stipendio da dipendente e poiché cade la compatibilità con Inarcassa faccio richiesta di cancellazione.
Sto tenendo ancora aperta la partita IVA per garanzia se costretto a tornare libero professionista puro qualora non dovesse esserci rinnovo o in caso di rinnovo eventualmente sondare la possibilità di fare lavori extra.
al momento (e presumibilmente per i prossimi 4 mesi) non ho intenzione di usare la partita IVA nel concreto (ovvero non sto facendo lavoro autonomo e dunque non sto fatturando o producendo reddito di lavoro autonomo)
In conclusione formulo il nocciolo della questione in tre domande:
1) non chiudere la partita iva senza di fatto usarla e avere un reddito da dipendente mi obbliga ad iscrivermi alla Gestione Separata anche se non sto producendo reddito autonomo di alcun tipo in questi mesi? Mi iscriverei alla GS dovessi mai essere sicuro di ricominciare a fatturare.
2) il solo non chiudere la partita iva senza di fatto usarla e avere un reddito da dipendente mi obbliga a continuare ad avere ancora dei prospetti di importo a debito con Inarcassa o di nuovi con la Gestione Separata da anticipare? lo chiedo perché con Inarcassa avevo sempre dei prospetti di importi minimi per l'anno solare da dover versare e poi eventualmente conguagliare a fine anno dopo la dichiarazione di Ottobre
3) infine non chiudere la partita iva senza di fatto usarla e avere un reddito da dipendente mi obbliga a dichiarare da qualche parte (e a chi) che ho prodotto reddito zero nel 2023 qualora tenere la partita iva e non produrre reddito autonomo si protraesse per tutto il 2022?
Grazie per aver letto sino in fondo. Rimango in bilico perché purtroppo non ho un contratto a lungo termine (dovessi chiudere la partita iva e poi essere costretto a metà anno a riaprirla penso non dovrebbe più darmi diritto al regime favorevole con cui facevo il libero professionista puro) infine si capisce ho una certa ansia di cadere in sanzioni retroattive di qualunque tipo. Mi piacerebbe avere qualche spunto per decidere il da farsi.
Ho visto molti topic sull'argomento ma spesso senza risposta o purtroppo rimasti in sospeso o non perfettamente allineati con il mio problema
Situazione anche completamente nuova per chi mi sta seguendo fiscalmente, nel suo parco clienti non c'è chi è nella mia stessa situazione
tra i colleghi nessuno sa consigliarmi (situazioni lavorative troppo diverse dalla mia)
Ingegnere con partita IVA (quella delle nuove attività del 5%), iscritto a Inarcassa e libero professionista da metà 2020 a fine 2021.
Verso la fine dell'anno accetto un lavoro da dipendente di 6 mesi contratto a tempo determinato con possibilità di rinnovo di altri 6 mesi (sempre determinato) e chissà in futuro passaggio ad indeterminato. ricevo il primo stipendio da dipendente e poiché cade la compatibilità con Inarcassa faccio richiesta di cancellazione.
Sto tenendo ancora aperta la partita IVA per garanzia se costretto a tornare libero professionista puro qualora non dovesse esserci rinnovo o in caso di rinnovo eventualmente sondare la possibilità di fare lavori extra.
al momento (e presumibilmente per i prossimi 4 mesi) non ho intenzione di usare la partita IVA nel concreto (ovvero non sto facendo lavoro autonomo e dunque non sto fatturando o producendo reddito di lavoro autonomo)
In conclusione formulo il nocciolo della questione in tre domande:
1) non chiudere la partita iva senza di fatto usarla e avere un reddito da dipendente mi obbliga ad iscrivermi alla Gestione Separata anche se non sto producendo reddito autonomo di alcun tipo in questi mesi? Mi iscriverei alla GS dovessi mai essere sicuro di ricominciare a fatturare.
2) il solo non chiudere la partita iva senza di fatto usarla e avere un reddito da dipendente mi obbliga a continuare ad avere ancora dei prospetti di importo a debito con Inarcassa o di nuovi con la Gestione Separata da anticipare? lo chiedo perché con Inarcassa avevo sempre dei prospetti di importi minimi per l'anno solare da dover versare e poi eventualmente conguagliare a fine anno dopo la dichiarazione di Ottobre
3) infine non chiudere la partita iva senza di fatto usarla e avere un reddito da dipendente mi obbliga a dichiarare da qualche parte (e a chi) che ho prodotto reddito zero nel 2023 qualora tenere la partita iva e non produrre reddito autonomo si protraesse per tutto il 2022?
Grazie per aver letto sino in fondo. Rimango in bilico perché purtroppo non ho un contratto a lungo termine (dovessi chiudere la partita iva e poi essere costretto a metà anno a riaprirla penso non dovrebbe più darmi diritto al regime favorevole con cui facevo il libero professionista puro) infine si capisce ho una certa ansia di cadere in sanzioni retroattive di qualunque tipo. Mi piacerebbe avere qualche spunto per decidere il da farsi.