Valgono sempre questi 3 principi:
- i comuni possono deliberare, nella loro autonomia impositiva, anche importi superiori al minimo di 12 euro stabilito per legge, ma mai inferiori. Significa che possono portare il versamento minimo a 14 o 16 euro, ma mai imporre l’obbligo di versare, ad esempio, importi di 10 o 8 euro o anche inferiori.
- i 12 euro di versamento minimo si riferisce a ciascun tributo ed all’imposta complessivamente dovuta (saldo ed acconto) per l'intero anno, non alla singola rata.
- si dovrà considerare poi ogni Comune un soggetto autonomo, nel senso che il limite minimo vale separatamente per ciascun Comune, anche se il totale dell'imposta dovuta a tutti i Comuni supera tale minimo, ad esempio qualora il contribuente dovesse versare per IMU (saldo ed acconto) 10 euro al Comune di Pisa e 11 euro al Comune di Lucca, sarebbe esonerato dall’effettuare entrambi i versamenti.
Resta aperto invece un dubbio sui comproprietari in comunione dei beni: se essi devono pagare la mini-IMU per euro 20, di cui 10 euro a testa, sono esonerati oppure no?