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Importazione in franchigia

C

Carlo

Ospite
<HTML>Ho esportato alcune scarpe in U.S.A. Il mio cliente mi contesta la tonalità del colore e mi restituisce parte di esse per sistemarle. Lo spedizioniere mi consiglia di fare un'importazione in franchigia doganale (quindi senza applicare nessun dazio). Ricevo regolarmente la bolletta doganale d'importazione, con I.V.A. e naturalmente nessun dazio. Specifico che alla voce 24 della bolletta import sono indicati il codice 2 e 1. (Nelle normali importazioni tali codici sono 1 e 1)
Come devo trattare questa bolletta? Come una normale importazione? La fattura che andrò ad emettere per riesportare le scarpe sarà una normale fattura export? Concorrerrà quindi a formare il volume d'affare ai fini I.V.A. e il plafond?</HTML>
 
<HTML>Scusate ma vorrei avere una precisazione in merito al plafond, dato che vendo esclusivamente all'estero. Le scarpe che Carlo ha risistemato lo ha fatto gratuitamente o facendosi pagare dal cliente? La vendita che ha effettuato di scarpe ha già concorso alla formazione del plafond e al volume d'affari, ma la fattura successiva concorre alla formazione del plafond anche nel caso in cui la riparazione venga fatta senza pagamento da parte del cliente?</HTML>
 
<HTML>Il cliente non paga niente per la riparazione; tuttavia lo spedizioniere mi ha consigliato di emettere una normale fattura di vendita export e di considerare l'importazione un acquisto (d'accordo con il mio commercialista). Non so però se questa procedura sia giusta. La lavorazione anche se gratuita, andrebbe fatturata o no? Spero di ricevere qualche parere in merito.</HTML>
 
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