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ICI: rendite divise dell'abitazione principale

A

Antonello

Ospite
<HTML>Gradirei conoscere il Vostro parere in merito alla questione che di seguito espongo:
mio padre possiede una casa singola (cantina, piano terra con garage e primo piano) costruita intorno agli anni 70 che è stata accatastata con rendita divisa per le singole unità immobiliari (due unità A3, una C2 ed un’altra C6) e la visura catastale individua la rendita totale del fabbricato oltre a quelle parziali; il Comune ha emanato avviso di accertamento per gli anni 1998 e 1999 in quanto ritiene errato il pagamento dell’ICI poiché a loro avviso non tutto il fabbricato può essere considerato abitazione principale data la presenza di rendite autonome per le singole unità immobiliari. A questo punto faccio due considerazioni:
§ Oggettivamente l’intero fabbricato è utilizzato come abitazione principale (non è una colpa poter sfruttare spazi più ampi) pertanto nella fattispecie sussisterebbero i presupposti "oggettivi" perché piano terra e primo piano possano essere considerate catastalmente come un'unica unità immobiliare destinata ad abitazione principale;
§ ci sono comportamenti concludenti visto che la TARSU viene assolta sull’intero fabbricato da parte del proprietario;
§ l’intervento del Consiglio di Stato ha cancellato i dubbi circa la considerazione dell’abitazione principale e delle sue pertinenze senza limitazioni di spazio ma unicamente rapportata alla valutazione oggettiva della funzionalità.
Non appare troppo rigido il comportamento del comune che non intende annullare l’atto, visto che basterebbe richiedere l’accorpamento delle rendite per risolvere la problematica nella forma pur non mutando la sostanza dei fatti?
È il caso di presentare ricorso?</HTML>
 
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