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cris_

Utente
Buongiorno e grazie per l'aiuto ed il supporto che mi darete.
Vi spiego la mia situazione (sperando di aver centrato la sezione giusta):
3 anni fa sono stato contattato da un'azienda che cercava una figura esperta nel mio ruolo. Breve trattativa, ci stringiamo la mano e resto in attesa di proposta scritta.
La proposta non mantiene fede a quanto detto (mi propongono un TOT fisso + un TOT sotto forma di consulenza a mia moglie tramite partita IVA).
Accetto in quanto mi avvicino notevolmente a casa.
Do le dimissioni e scopro che il contratto non è con l'azienda che mi ha fatto la proposta ma con un'altra (gestita da un prestanome sempre di proprietà dello stesso CEO). In più il contratto parla di netto (rimborsi spesa, premi, carburante) e non al lordo.
Ovviamente non cedo e mi faccio mettere per iscritto una RAL fissa equivalente al 75% del netto pattuito a voce + la partita IVA a moglie.
E' chiaro che partiamo molto male ma faccio finta di niente, mi rendo subito indispensabile e dopo circa 10 mesi comunico che devo chiudere la partita IVA di mia moglie quindi il restante 25% del mio stipendio deve essermi elargito in altro modo. Da circa 12 mesi ho un rimborso spese (fasullo, non ho mai fatto alcuna trasferta ed è tutto certificabile) sempre uguale.
Faccio l'errore di formare delle risorse. Loro si sentono forti di questo e iniziano a mobbizzarmi mettendomi tutti contro (sopratutto i miei del mio gruppo). Arriviamo ai ferri corti e dopo 12 mesi non trovo più il rimborso concordato. il CEO si giustifica dicendo che sto lavorando male.
E' chiaro che siamo al termine ma io non mi dimetterò mai.
Cosa posso fare per tutelarmi ? possono di punto in bianco togliermi il rimborso dopo 12 mesi ? come difendermi dal mobbing che mi arriva da tutte le parti?
In più, se dovessero licenziarmi, come dovrei comportarmi? (meno di 15 dipendenti)
Grazie per l'aiuto!
 
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