MicheleCocomero
Utente
Buongiorno, mia moglie è incinta e sta affrontando un brutto periodo lavorativo. Già da prima della gravidanza le avevano aggiunto il lavoro di una collega che era andata via, pur di non assumere nessun altro. Ora giustamente non riesce a dare il suo 150% e ha consegnato la carta della ginecologa dove evince il fatto un lavoro congruo con il suo stato attuale. Fatto sta che è stata chiamata in ufficio dalla direzione per avere spiegazioni a riguardo e che lei deve fare tutto quello che le hanno detto di fare e anche di cambiare pastiglie per la nausea se le danno sonnolenza e non può nel caso guidare per andare al lavoro. Sono stati molto freddi e non mi dilungo su discorsi che hanno intrapreso, molto privati.. come anche il fatto che tutte le donne sono state incinta e sono andate al lavoro senza troppe storie (non dovevano permettersi, ogni donna vive la gravidanza a suo modo).
Lo trovo molto inaccettabile un comportamento così da parte di titolari di azienda da oltre 400 persone. Quindi ora non sappiamo cosa fare. Ora ha il terrore di andare al lavoro, come già un po’ si stava creando per altri episodi da parte della direzione.
Quindi volevo chiedere a voi se è buono fare gravidanza a rischio e poi nel caso naspi e nel frattempo cercare altro.
E se vale la pena fare una segnalazione all’ispettorato del lavoro, anche per i discorsi pesanti intrapresi.
Lo trovo molto inaccettabile un comportamento così da parte di titolari di azienda da oltre 400 persone. Quindi ora non sappiamo cosa fare. Ora ha il terrore di andare al lavoro, come già un po’ si stava creando per altri episodi da parte della direzione.
Quindi volevo chiedere a voi se è buono fare gravidanza a rischio e poi nel caso naspi e nel frattempo cercare altro.
E se vale la pena fare una segnalazione all’ispettorato del lavoro, anche per i discorsi pesanti intrapresi.