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Giovane donna in cerca di soluzioni!

A

Alessandra B.

Ospite
Gent.mi esperti del forum,
chiedo scusa se approfitto della vostra esperienza per cercare di risolvere una questione abbasatanza spinosa, che dal basso delle mie competenze economiche non so proprio come affrontare.
Faccio parte di un'associazione di volontariato che 2 anni fa ha aperto una bottega di commercio equo e solidale. Come sapete la situazione della maggioranza delle botteghe di questo tipo (soprattutto per quelle che nascono nei piccoli paesi) è molto particolare: si nasce come associazione ma si fa prevalentemente attività commerciale (che prevale sull'attività istituzionale). si fa attività commerciale ma non si è paragonabili ad un normale negozio (siamo tutti volontari, e l'utile rientra totalmente nei canali del commercio equo. affitto e bollette si pagano con tesseramento annuale soci).
Comunque la Bottega resiste e riscuote successo. Il problema principale è che abbiamo fatto la scelta di ospitare nei nostri 18 mq i prodotti di altre associazioni che da sempre collaborano con noi. Vendiamo i prodotti di questi enti no profit e il ricavato della vendita viene ridato loro totalmente, senza alcun ricavo per noi. Queste associazioni però non emettono fattura nei nostri confronti, perchè sono piccole associazioni che non hanno partita iva e semplicemente vendono i loro prodotti nei banchetti delle feste in piazza! quindi noi non possiamo emettere scontrino ai clienti che acquistano i loro prodotti, mentre per i nostri del comm. equo lo emettiamo. Abbiamo già avuto un paio di controlli della finanza, ma anche se emettiamo regolare scontrino per i nostri prodotti, non possiamo emettere nulla per quelli delle associazioni che ospitiamo. come possiamo fare?
Spero di essere riuscita ad esprimermi in modo chiaro e tecnicamente corretto.
Vi ringrazio per l'attenzione,
saluti,
Alessandra (provincia di Padova)
 
Qualche idea sperando di suscitare un dibattito un po' proficuo..

L'unica secondo me e' stipulare un c/deposito. Con ddt o delle semplici bolle vi fate inviare le merci che non acquistate ovviamente. Quando le vendete con normale scontrino autorizzerete i vs. "fornitori" o a emettere fattura se sono iscritti all'iva, oppure a emettere una ricevuta se non iscritti. Certo e' che sono ammesse operazioni occasionali di tipo commerciale con un limite di 5000 euro, dopodiche' questi signori dovranno formalizzare la loro attivita'. Secondo me dovreste maggiorare cmq. gli incassi rispetto a quanto loro riversato, anche in minima parte.
Spero di essere stato sufficientemente chiaro. ciao
 
certo che dal titolo del post, sembrerebbe capire tutt'altro argomento ... ;-)
comunque, a mio parere, il vostro problema sta nel fatto che le merci situate nei vostri locali, seppure non siano di vostra proprietà, rischiano una presunzione di acquisto da parte vostra senza documento giustificativo, fattura, o altro.
in sostanza l'ufficio verificatore potrebbe supporre che state acquistando in nero.
la soluzione proposta da marco51 è sicuramente un passo avanti.
 
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