uscitedallagenzia
Utente
Buongiorno a tutti,
un soggetto vende prodotti online su noto marketplace e, per sfruttare i vari magazzini di quest'ultimo in UE, ha aperto una posizione iva in Francia (identificazione diretta) non stabile organizzazione.
Ora, il soggetto ha aderito alla fatturazione automatica del markerplace. Vengono emessi in automatico dei documenti denominati "fattura" ma con indicazione della sola partita iva francese e non di quella italiana (le fatture non transitano allo Sdi). La domanda è: ai fini fiscali italiani questi documenti hanno validità? O vanno registrati semplicemente come ricavi tra i corrispettivi (si richiede cortesemente di ricevere qualche riferimento normativo e non meri pareri). Inoltre, per la merce venduta ad esempio dalla Francia in Inghilterra, tali ricavi nel bilancio italiano si possono registrare tramite ad esempio un conto generico "ricavi per merce non presente in italia" o va specificata la natura ad esempio: esportazione, cessione intracomunitaria ecc? I dubbi, ricapitolando sono i seguenti:
- le fatture emesse in automatico all'estero con partita iva francese hanno valore in italia? Si potrebbero registrare nel registro fatture di vendita? O mancando la partita iva italiana sono da considerarsi inesistenti? (sempre rilevando i ricavi tra i corrispettivi essendo vendite a distanza senza obbligo di fatturazione);
- ai fini del bilancio italiano si possono registrare i ricavi con un conto generico o bisogna specificare la natura delle cessioni? Esportazioni, cessioni intraUe ecc (anche se la merce non parte dall'italia);
- infine, leggendo tra i requisiti di una fattura (art. 21 comma 2 d.lgs 633/72) c'è la partita iva (se soggetto passivo iva) o c.f. (se privato). Dunque, in assenza di questi 2 dati non dovrebbero essere considerate fatture? Sappiamo però, che per quelle elettroniche si possono indicare altri dati nel campo "idcodice". Non trovo la deroga al principio generale dell'art 21. Quale sarebbe l'articolo e legge che permette di emettere fattura verso soggetti esteri senza dover inserire tali dati (p.iva o c.f.) e dunque poterle considerare fatture?
Vi prego, nel caso, di inserire qualche riferimento normativo.
Grazie a tutti.
un soggetto vende prodotti online su noto marketplace e, per sfruttare i vari magazzini di quest'ultimo in UE, ha aperto una posizione iva in Francia (identificazione diretta) non stabile organizzazione.
Ora, il soggetto ha aderito alla fatturazione automatica del markerplace. Vengono emessi in automatico dei documenti denominati "fattura" ma con indicazione della sola partita iva francese e non di quella italiana (le fatture non transitano allo Sdi). La domanda è: ai fini fiscali italiani questi documenti hanno validità? O vanno registrati semplicemente come ricavi tra i corrispettivi (si richiede cortesemente di ricevere qualche riferimento normativo e non meri pareri). Inoltre, per la merce venduta ad esempio dalla Francia in Inghilterra, tali ricavi nel bilancio italiano si possono registrare tramite ad esempio un conto generico "ricavi per merce non presente in italia" o va specificata la natura ad esempio: esportazione, cessione intracomunitaria ecc? I dubbi, ricapitolando sono i seguenti:
- le fatture emesse in automatico all'estero con partita iva francese hanno valore in italia? Si potrebbero registrare nel registro fatture di vendita? O mancando la partita iva italiana sono da considerarsi inesistenti? (sempre rilevando i ricavi tra i corrispettivi essendo vendite a distanza senza obbligo di fatturazione);
- ai fini del bilancio italiano si possono registrare i ricavi con un conto generico o bisogna specificare la natura delle cessioni? Esportazioni, cessioni intraUe ecc (anche se la merce non parte dall'italia);
- infine, leggendo tra i requisiti di una fattura (art. 21 comma 2 d.lgs 633/72) c'è la partita iva (se soggetto passivo iva) o c.f. (se privato). Dunque, in assenza di questi 2 dati non dovrebbero essere considerate fatture? Sappiamo però, che per quelle elettroniche si possono indicare altri dati nel campo "idcodice". Non trovo la deroga al principio generale dell'art 21. Quale sarebbe l'articolo e legge che permette di emettere fattura verso soggetti esteri senza dover inserire tali dati (p.iva o c.f.) e dunque poterle considerare fatture?
Vi prego, nel caso, di inserire qualche riferimento normativo.
Grazie a tutti.