<HTML>questa decisione dice cosi:
Le fatture di spese per ristoranti non devono essere intestate unicamente alla società che le utilizza ai fini della deduzione dal reddito imponibile ma devono contenere anche l'indicazione della persona fisica fruitrice del pasto. Diversamente non è dimostrata l'inerenza al reddito d'impresa, potendo i pasti essere stati consumati per una qualsiasi altra ragione (C.T.C. Sezione XVI - Decisione 26.06.1996 n. 3472).
cmq, la soluzione del tuo quesito non è cosi agevole come si potrebbe pensare in quanto:
nel tuo caso potrebbe essere configurarsi la somministrazione di pasti sostitutivi di mensa aziendale.
per le Imprese - Le somme erogate a pubblici esercizi, in base a specifico contratto di appalto, a titolo di corrispettivo per la somministrazione di alimenti e bevande a propri dipendenti, sono normalmente deducibili da parte dell'impresa, ivi compresa l'IVA indetraibile.
- Dipendenti - La somministrazione di alimenti e bevande in pubblici esercizi effettuate a favore di lavoratori dipendenti sulla base di convenzioni stipulate direttamente dal datore di lavoro, in
assenza dell'utilizzazione di buoni pasto o di una mensa aziendale, in quanto prestazioni sostitutive di somministrazioni in mense aziendali non concorrono a formare il reddito di lavoro dipendente indipendentemente dall'importo addebitato
dal pubblico esercizio al datore di lavoro.
IVA Il pubblico esercizio è tenuto a fatturare al datore di lavoro i corrispettivi con addebito dell'aliquota IVA del 4%.
Per il datore di lavoro l'imposta non è detraibile, non trattandosi di servizio reso in locali dell'impresa o comunque adibiti a mense aziendali o interaziendali.
Per le somministrazioni di pasti con corrispettivo forfettario mensile pattuito con il datore di lavoro, doveva essere rilasciata a ciascun dipendente di questo, per ogni pasto consumato, una ricevuta o uno scontrino con la dicitura "corrispettivo non pagato".
R.M. 31.03.1995 n. VI/12/379/95
CONTRIBUTI PREVIDENZIALI
• L'esenzione da contributi previdenziali per le somministrazioni di alimenti e bevande in pubblici esercizi convenzionati si estende per tutto l'importo addebitato dal pubblico esercizio al datore di lavoro.
A fronte del pagamento mensile da parte del datore di lavoro il pubblico esercizio doveva emettere una normale fattura nei confronti di questo. Non era pertanto consentito emettere un'unica ricevuta fiscale giornaliera nella quale si riportasse cumulativamente l'ammontare complessivo relativo al totale dei pasti somministrati ai dipendenti del medesimo datore di lavoro.
Tuttavia, il recente decreto sulla semplificazione degli adempimenti, con la relativa circolare esplicativa, ha abrogato
l'obbligo di rilasciare ad ogni dipendente per ogni pasto consumato una ricevuta fiscale con l'indicazione di "corrispettivo non pagato".
Di conseguenza risulterà sufficiente da parte del gestore, l'emissione della fattura riepilogativa all'atto del pagamento del corrispettivo pattuito.
D.P.R. 21.12.1996 n. 696
C.M. 04.04.1997 n. 97/E
C.M. 23.12.1997 n. 316/E
C.M. 23.12.1997 n. 316/E
Naturalmente, anche se non specificato dalla circolare, si
ritiene necessaria la stipula di apposito contratto con l'esercizio pubblico che preveda in dettaglio tutte le condizioni di somministrazione.
Art. 75, c. 3, L. 413/1991
....non guardarmi cosi... lo so, è un casino..heheh
ciao....</HTML>
