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estero

D

DANi

Ospite
Un mio cliente ha comprato software dalla
America. E' stato spedito per posta e non ha fatto dogana, non ha pagato iva all'entrata.
Come devo registrare la fattura?
Registro la fattura estera in esenzione?
E compilo una autofattura con iva registrandola sia sulle vendite e sugli acquisti?
Ma così non è come se l'Iva fosse nulla?
Aiutatemi
Daniela

[%sig%]
 
Per importazioni ci si riferisce a beni materiali. Nel caso si tratta, pare di capire, di supporti (CD) che contengono il software. Normalmente avrebbero dovuto passare x la dogana e scontare l'iva. Se questo non e' avvenuto, per rimediare, si puo' anche considerare che in definitiva l'acquisto riguarda non un bene, il supporto magnetico, ma una licenza, elemento questo del tutto immateriale. In tale ipotesi basta procedere come dice Daniela: autofattura e doppia registrazione. L'iva non verra' pagata e va bene cosi'.
E poi si potra sempre raccontare che si e'ottenuta dal fornitore Usa una pas x scaricare direttamente il software da internet....e cosi la dogana proprio non ci deve entrare!
 
Forse non capisco bene.
A parte lo stratagemma per far passare il tutto come licenza, ma se fosse invece un bene materiale il reverse charge non si farebbe solo per acquisti intraUE? Se è importazione da USA, quindi registro fattura per costo e bolla doganale per iva, cosa mi sfugge?
 
Dall'art. 17
..

Gli obblighi relativi alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizi effettuate nel territorio dello Stato da soggetti non residenti, che non si siano identificati direttamente ai sensi dell'articolo 35-ter, ne' abbiano nominato un rappresentante fiscale ai sensi del comma precedente, sono adempiuti dai cessionari o committenti, residenti nel territorio dello Stato, che acquistano i beni o utilizzano i servizi nell'esercizio di imprese, arti o professioni. La disposizione non si applica relativamente alle operazioni imponibili ai sensi dell'articolo 7, quarto comma, lettera f), effettuate da soggetti domiciliati o residenti o con stabili organizzazioni operanti nei territori esclusi a norma del primo comma, lettera a), dello stesso articolo 7. Gli obblighi relativi alle prestazioni di servizi di cui all'articolo 7, quarto comma, lettera d), rese da soggetti non residenti a soggetti residenti nel territorio dello Stato, sono adempiuti dai committenti medesimi qualora agiscano nell'esercizio di imprese, arti o professioni.

..

Se comprendo, l'autofattura va fatta, in mancanza di bolla doganale, sia x cee che x extracee, non ponendo l'art. 17 delle differenze
 
L'art. 17 infatti non fa differenze, ma la questione è su cosa si intendwe per cessione di beni.
Ritengo che l'art. 17 da te citato si riferisca a "cessione di beni effettuate nel territorio dello Stato" e cioè quei beni descritti dall'art. 7 comma 2, vale a dire beni nazionali, nazionalizzati, comunitari o in temporanea importazione.
I beni nazionali sono quelli prodotti in Italia, i nazionalizzati quelli definitivamente importati, i comunitari quelli UE...
Per cui sui beni provenienti da USA prima occorre nazionalizzarli, cioè importarli, e dopo se li si vende si può parlare di "cessione di beni" e quindi applicare se del caso l'art. 17.
Mi piacerebbe però che qualcun'altro confermasse quanto dico o che mi correggesse se ho preso un abbaglio.
Ciao
E' sabato e sono ormai le 7 e parlo di iva? Sto veramente invecchiando! :-(
 
Re: estero x Marco51

Buongiorno Marco, hai dato un'occhiata al post del 4/02/06 su questione iva?
Che ne pensi?
(anche interventi di altri son graditi)
Ciao
 
Re: estero x Marco51

Caro Carlo, debbo confessarti di aver avuto un approccio molto piu' modesto....nel senso che il solito amico Friz(zera)ha una interessante tabellina che risolve molti problemini di import e export. Nel caso, valutando prevalente l'aspetto immateriale nell'acquisto, scopro che si e' in presenza di una prestazione da parte di non comunitario con luogo di utilizzo in italia. In tale situazione e' posto l'obbligo della autofattura.
Nel tuo post dissento peraltro dove dici.. "Per cui sui beni provenienti da USA prima occorre nazionalizzarli, cioè importarli, e dopo se li si vende si può parlare di "cessione di beni" e quindi applicare se del caso l'art. 17."

I beni, una volta nazionalizzati, ritengo entrano normalmente nel circuito dell'iva, e le eventuale successsive cessioni scontano normalmente l'imposta. Ciao, marco
 
Re: estero x Marco51

Ciao Marco.
Partendo dallo spunto del post, ho ristretto il campo, come hai certamente capito, ai beni materiali provenienti da stati Extra UE.
Dici "I beni, una volta nazionalizzati, ritengo entrano normalmente nel circuito dell'iva, e le eventuale successsive cessioni scontano normalmente l'imposta."
Nonostante la premessa in cui dici di "dissentire", ritengo che invero siamo arrivati alla stessa conclusione.
E cioè che se un bene è stato nazionalizzato (cioè se ha fatto dogana con iva in bolletta doganale) per la successiva vendita dello stesso bene sia soggetto normalmente iva in Italia e quindi a partire da questo secondo momento, vale quanto previsto dall'art.17 in quanto si può parlare di "cessione di beni".(se ho ben capito è quanto dici anche tu).
Ciao grazie e buon lavoro
carlo
 
Quesito: ho acquistato un software standardizzato da fornitore inglese. Il software è arrivato però dall'America e la fattura dall'inghilterra. Come devo comportarmi per la registrazione in contabilità? Devo fare anche l'Intra?
Grazie in anticipo a chi saprà risolvermi il problema.
Roberta
 
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