Golden tree
Utente
Salve a tutti,
premetto che io vengo da 13 anni di lavoro dipendente, e solo da qualche settimana ho cominciato a esplorare tutti i complessi risvolti del lavoro autonomo. Il mio progetto è quello di avviare un' attività nel settore delle traduzioni, con un sito web ed una segreteria che sono già pronti. Essa funzionerebbe nel modo seguente: delle traduzioni inglese-italiano e spagnolo-italiano, mi occuperei io stesso, incassando l' intero compenso. Le altre combinazioni linguistiche (francese-tedesco, italiano-russo, ecc.) le assegnerei ad altri traduttori, che in parte risiedono all' estero. Il compenso andrebbe in buona parte (85% - 90%) a loro, e in piccola parte a me, che ho procurato loro il lavoro tramite il sito e la segreteria.
Venerdi' sono stato da un commercialista per chiedergli consiglio sulla forma giuridica più adatta. Ovviamente, quella più conveniente sarebbe la partita IVA individuale con regime forfettario al 5%. C'è però il seguente problema, poniamo per semplicità che un cliente mi debba pagare 100 Euro per un lavoro effettuato da un altro traduttore. 85 Euro dovrebbero andare al traduttore, 15 Euro dovrebbero andare a me, ma chiaramente se io emetto una fattura al cliente da 100 Euro, pago tasse e contributi anche su quello che guadagna il traduttore!! Poco importa che poi il traduttore mi emetta a sua volta una fattura di 85 Euro, perchè il regime forfettario non permette di scaricare nessuna spesa.
Ecco, allora io ho pensato alla soluzione della doppia fattura. Il cliente paga 15 Euro a me, magari come anticipo iniziale, e io emetto fattura su quelli: poi il resto del compenso lo corrisponde direttamente al traduttore, che emette fattura a lui. Con questa soluzione posso in teoria applicare il regime forfettario al 5%, ma è possibile far pagare il cliente con questa modalità? In generale, un cliente accetta di buon grado di ricevere due fatture per una stessa prestazione?
Ho già interpellato il mio commercialista, e secondo lui si può fare "con una descrizione in fattura specifica". Ho postato qui semplicemente perchè volevo sentire altri pareri. Magari la risposta è scontata, ma io non ho nessuna esperienza di lavoro autonomo, e allora, prima di compiere una qualsiasi azione impegnativa, preferisco informarmi bene ascoltando anche più persone.
Grazie mille!
premetto che io vengo da 13 anni di lavoro dipendente, e solo da qualche settimana ho cominciato a esplorare tutti i complessi risvolti del lavoro autonomo. Il mio progetto è quello di avviare un' attività nel settore delle traduzioni, con un sito web ed una segreteria che sono già pronti. Essa funzionerebbe nel modo seguente: delle traduzioni inglese-italiano e spagnolo-italiano, mi occuperei io stesso, incassando l' intero compenso. Le altre combinazioni linguistiche (francese-tedesco, italiano-russo, ecc.) le assegnerei ad altri traduttori, che in parte risiedono all' estero. Il compenso andrebbe in buona parte (85% - 90%) a loro, e in piccola parte a me, che ho procurato loro il lavoro tramite il sito e la segreteria.
Venerdi' sono stato da un commercialista per chiedergli consiglio sulla forma giuridica più adatta. Ovviamente, quella più conveniente sarebbe la partita IVA individuale con regime forfettario al 5%. C'è però il seguente problema, poniamo per semplicità che un cliente mi debba pagare 100 Euro per un lavoro effettuato da un altro traduttore. 85 Euro dovrebbero andare al traduttore, 15 Euro dovrebbero andare a me, ma chiaramente se io emetto una fattura al cliente da 100 Euro, pago tasse e contributi anche su quello che guadagna il traduttore!! Poco importa che poi il traduttore mi emetta a sua volta una fattura di 85 Euro, perchè il regime forfettario non permette di scaricare nessuna spesa.
Ecco, allora io ho pensato alla soluzione della doppia fattura. Il cliente paga 15 Euro a me, magari come anticipo iniziale, e io emetto fattura su quelli: poi il resto del compenso lo corrisponde direttamente al traduttore, che emette fattura a lui. Con questa soluzione posso in teoria applicare il regime forfettario al 5%, ma è possibile far pagare il cliente con questa modalità? In generale, un cliente accetta di buon grado di ricevere due fatture per una stessa prestazione?
Ho già interpellato il mio commercialista, e secondo lui si può fare "con una descrizione in fattura specifica". Ho postato qui semplicemente perchè volevo sentire altri pareri. Magari la risposta è scontata, ma io non ho nessuna esperienza di lavoro autonomo, e allora, prima di compiere una qualsiasi azione impegnativa, preferisco informarmi bene ascoltando anche più persone.
Grazie mille!
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