Dei miei cugini hanno un problema non da poco con l’Agenzia delle Entrate… Mia zia, alcuni anni fa, donò a uno di loro un appartamento, precisando nell’atto che doveva intendersi come anticipazione della quota spettantegli in sede di successione. Alla sua morte, avvenuta pochi mesi fa, i fratelli (sono tre) – di comune accordo e rispettando la volontà della madre - hanno calcolato le quote ereditarie tenendo conto della precedente donazione e quindi calcolando una quota minore per colui che l'aveva ricevuta ma l’Agenzia delle Entrate, richiamando una risoluzione del 1987, la numero 250249, sostiene che i beni donati da mia zia non rientrano nella massa ereditaria e non possono considerarsi esistenti alla data di apertura della successione. Di conseguenza ha applicato alla differenza tra la quota attribuita agli altri fratelli e la quota di diritto spettante a lui (senza considerare la donazione) l’imposta proporzionale di registro, una vera mazzata!.. E’ corretta questa interpretazione? Non dovrebbe essere tenuta in considerazione la volontà di mia zia di considerare il bene oggetto di donazione ai fini della definizione della massa ereditaria? 
Grazie a chi vorrà darmi una risposta :yes2:
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