Salve.
Spero sia il forum giusto per il motivo per il quale vi scrivo.
La mia compagna è stata dipendente in nero per tanti anni; poi mandata via ha fatto causa ed il giudice le ha dato ragione.
Poco dopo essere stata mandata via è andata all'INPS per provare a richiedere l'indennità di disoccupazione ma, non avendo una posizione contributiva le hanno detto che non sarebbe stata accolta e quindi era inutile presentarla.
Dopo la sentenza del giudice è andata al patronato per fare domanda di disoccupazione ASPI (parliamo di chiusura del rapporto di lavoro nel 2013 e quindi allora c'era quella).
Dopo 5 mesi, nonostante avessimo fatto presente alla dirigente responsabile del procedimento dell'esistenza della circolare INPS 142 del 2012, ha respinto la domanda perchè secondo lei la domanda doveva essere presentata nel 2013 entro 68 giorno dalla chiusura del rapporto di lavoro pur sapendo che sarebbe stata respinta.
Nella circolare viene indicato che, in caso di giudizio del tribunale, il termine dei 68 giorni parte dalla data delle sentenza ed infatti la mia compagna l'ha presentata ben prima di questo termine.
Sempre tramite il patronato ha fatto ricorso proprio con questa motivazione e dopo poco meno di 6 mesi è arrivata risposta positiva dalla commissione INPS riconoscendo che prima della sentenza del giudice sarebbe stato assurdo presentare domanda.
Della commissione fa parte anche il direttore provinciale INPS /(persona con cui non è riuscita a prendere appuntamento neanche l'avvocato della mia compagna).
Il problema nasce dal fatto che 4 giorni dopo la riunione della commissione, lo stesso direttore (ritengo su suggerimento della dirigente responsabile) ha sospeso per 90 giorni la decisione della commissione motivandola come illeggittima perchè, in barba alla circolare INPS, la domanda doveva essere presentata nel 2013.
A questo punto non si capiscono due cose:
1) perchè lo stesso direttore prima decide per una cosa e subito dopo smentisce se stesso;
2) come uscire da questa cosa visto che a questo punto il patronato si è chiamato fuori e ha solo indicato il nome di un avvocato convenzionato per consultarlo per una eventuale ricorso giudiziario.
Tra la'ltro l'avvocato con cui abbiamo parlato ci ha detto che il Comitato Amministratore Gestione Prestazioni Temporanee ai Lavoratori Dipendenti a cui è stata trasmessa la pratica, non prenderà alcuna decisione.
E' chiaro che a questo punto i tempi di per ottenere l'indennità richiesta si allungheranno.
Grazie per una vostra risposta o parere.
Stefano Errani
Spero sia il forum giusto per il motivo per il quale vi scrivo.
La mia compagna è stata dipendente in nero per tanti anni; poi mandata via ha fatto causa ed il giudice le ha dato ragione.
Poco dopo essere stata mandata via è andata all'INPS per provare a richiedere l'indennità di disoccupazione ma, non avendo una posizione contributiva le hanno detto che non sarebbe stata accolta e quindi era inutile presentarla.
Dopo la sentenza del giudice è andata al patronato per fare domanda di disoccupazione ASPI (parliamo di chiusura del rapporto di lavoro nel 2013 e quindi allora c'era quella).
Dopo 5 mesi, nonostante avessimo fatto presente alla dirigente responsabile del procedimento dell'esistenza della circolare INPS 142 del 2012, ha respinto la domanda perchè secondo lei la domanda doveva essere presentata nel 2013 entro 68 giorno dalla chiusura del rapporto di lavoro pur sapendo che sarebbe stata respinta.
Nella circolare viene indicato che, in caso di giudizio del tribunale, il termine dei 68 giorni parte dalla data delle sentenza ed infatti la mia compagna l'ha presentata ben prima di questo termine.
Sempre tramite il patronato ha fatto ricorso proprio con questa motivazione e dopo poco meno di 6 mesi è arrivata risposta positiva dalla commissione INPS riconoscendo che prima della sentenza del giudice sarebbe stato assurdo presentare domanda.
Della commissione fa parte anche il direttore provinciale INPS /(persona con cui non è riuscita a prendere appuntamento neanche l'avvocato della mia compagna).
Il problema nasce dal fatto che 4 giorni dopo la riunione della commissione, lo stesso direttore (ritengo su suggerimento della dirigente responsabile) ha sospeso per 90 giorni la decisione della commissione motivandola come illeggittima perchè, in barba alla circolare INPS, la domanda doveva essere presentata nel 2013.
A questo punto non si capiscono due cose:
1) perchè lo stesso direttore prima decide per una cosa e subito dopo smentisce se stesso;
2) come uscire da questa cosa visto che a questo punto il patronato si è chiamato fuori e ha solo indicato il nome di un avvocato convenzionato per consultarlo per una eventuale ricorso giudiziario.
Tra la'ltro l'avvocato con cui abbiamo parlato ci ha detto che il Comitato Amministratore Gestione Prestazioni Temporanee ai Lavoratori Dipendenti a cui è stata trasmessa la pratica, non prenderà alcuna decisione.
E' chiaro che a questo punto i tempi di per ottenere l'indennità richiesta si allungheranno.
Grazie per una vostra risposta o parere.
Stefano Errani