Vi racconto la mia disavventura con una multinazionale, una di quelle presenti nel TOP Forbes 500.
Ho risposto a un annuncio di lavoro di questa società e, dopo aver superato i colloqui, mi è stata offerta una posizione presso una loro consociata con solo 4 dipendenti in Italia. Il contratto era un CCNL Logistica e Trasporti primo livello, ma il lavoro svolto era in ambito assicurativo. Mi avevano verbalmente garantito il pagamento degli incentivi proposti al 100% per il primo trimestre, salvo poi presentarmi un KPI impossibile da raggiungere nell'ultima settimana del trimestre. Ho raggiunto circa il 75% di quanto richiesto e l'azienda mi ha pagato con 2 mesi di ritardo il 55%. Solo dopo numerose email e lamentele ai piani alti ho ricevuto il resto. Questo modus operandi è purtroppo continuato. Mi hanno anche assicurato che "tutto il team è al +100% del target" per poi scoprire che erano al 10%. Nonostante tutto, sono rimasta lì per 18 mesi e ci sarebbero molte altre cose da dire, ma veniamo al dunque. Altri problemi che posso documentare, avendo prove scritte:
Considerando tutto, vale la pena rivolgersi ai sindacati e denunciarli? Cosa potrei ottenere nel peggiore e nel migliore dei casi?
Inoltre, ho la prova che, come donna, guadagnavo circa il 50% in meno della media dei miei colleghi maschi che svolgevano lo stesso lavoro e molti avevano almeno 10 anni di esperienza in meno.
Sono molto combattuta tra il continuare a insistere finché non mi pagano, inviare una lettera aperta al grande capo (che conosco) per esporre tutti i loro misfatti (come report falsificati, per esempio) o andare dai sindacati. Non saprei nemmeno cosa chiedere oltre al pagamento dei premi dovuti, agli interessi per i ritardi e magari il rimborso delle spese mediche (fortunatamente poche).
Grazie.
Ho risposto a un annuncio di lavoro di questa società e, dopo aver superato i colloqui, mi è stata offerta una posizione presso una loro consociata con solo 4 dipendenti in Italia. Il contratto era un CCNL Logistica e Trasporti primo livello, ma il lavoro svolto era in ambito assicurativo. Mi avevano verbalmente garantito il pagamento degli incentivi proposti al 100% per il primo trimestre, salvo poi presentarmi un KPI impossibile da raggiungere nell'ultima settimana del trimestre. Ho raggiunto circa il 75% di quanto richiesto e l'azienda mi ha pagato con 2 mesi di ritardo il 55%. Solo dopo numerose email e lamentele ai piani alti ho ricevuto il resto. Questo modus operandi è purtroppo continuato. Mi hanno anche assicurato che "tutto il team è al +100% del target" per poi scoprire che erano al 10%. Nonostante tutto, sono rimasta lì per 18 mesi e ci sarebbero molte altre cose da dire, ma veniamo al dunque. Altri problemi che posso documentare, avendo prove scritte:
- Lo stipendio indicato nel contratto veniva versato in misura inferiore. Il problema è stato corretto dopo circa 7 mesi con il pagamento degli arretrati, senza interessi.
- Nel contratto c'era una voce che diceva "macchina aziendale 8000/anno" e un altro documento faceva riferimento a una "familiare con sensori di parcheggio". Tuttavia, mi hanno dato una vecchia Citroen C3 che hanno cambiato solo dopo molte insistenze. Fortunatamente, si sono dimenticati di addebitarmi il fringe benefit.
- Lo stipendio dovuto per contratto entro il giorno 27, puntualmente pagato a tutti i colleghi italiani con lo stesso contratto, veniva pagato in ritardo, circa il 6-7 del mese successivo. Le buste paga venivano inviate solo su sollecito e a volte con 30 giorni di ritardo.
- A volte pagavano un "forfait" al posto dello stipendio, cioè una somma tonda, emettendo poi una busta paga in linea con il forfait o due buste, una normale e una con la differenza da pagare.
- Non hanno mai voluto pagarmi la Unisalute, prevista dal CCNL Logistica, nonostante le numerose email di richiesta ignorate. La pagavano a tutti i miei colleghi, anche quelli della consociata.
- Il CUD è stato consegnato a maggio dopo molte insistenze.
- All'inizio dell'anno hanno tagliato alcuni giorni di ferie, anche se i RIMOL sono previsti dal contratto di lavoro e da un contratto collettivo con i sindacati che prevedevano questi giorni in più. La riduzione è stata motivata con: "ci sono troppi giorni di ferie, vi diamo di meno" (deciso dal direttore estero). Ogni dialogo è stato inutile.
- Il mio ultimo giorno di lavoro è stato il 15 maggio.
- Le ferie residue, i ROL, la tredicesima e la quattordicesima sono stati pagati il 4 luglio e i documenti (dopo minaccia dell'avvocato) inviati l'11 luglio.
- Non mi hanno ancora versato una parte dell'incentivo del primo trimestre, nonostante sia stato confermato e abbia rispettato tutti i termini (dovuto ad aprile).
- Non ho ricevuto informazioni riguardo al TFR, ma ho ricevuto una lettera dall'INPS a fine giugno che diceva che tutto era fermo per 30 giorni in attesa dei documenti.
Considerando tutto, vale la pena rivolgersi ai sindacati e denunciarli? Cosa potrei ottenere nel peggiore e nel migliore dei casi?
Inoltre, ho la prova che, come donna, guadagnavo circa il 50% in meno della media dei miei colleghi maschi che svolgevano lo stesso lavoro e molti avevano almeno 10 anni di esperienza in meno.
Sono molto combattuta tra il continuare a insistere finché non mi pagano, inviare una lettera aperta al grande capo (che conosco) per esporre tutti i loro misfatti (come report falsificati, per esempio) o andare dai sindacati. Non saprei nemmeno cosa chiedere oltre al pagamento dei premi dovuti, agli interessi per i ritardi e magari il rimborso delle spese mediche (fortunatamente poche).
Grazie.