MaurizioGuido
Utente
Buonasera e complimenti per questo forum che seguo da tempo, sede di interessanti discussioni e, per quanto mi riguarda, spesso fonte di preziose informazioni.
Vorrei porre un quesito e nel contempo segnalare una situazione che ritengo veda coinvolto un gran numero di colleghi dirigenti industriali che hanno contratto un mutuo per l’acquisto della prima casa con l’ex INPDAI (Ente di previdenza dei dirigenti industriali ora assorbito dall’INPS).
La problematica è la seguente: il mio consulente fiscale mi segnala che a seguito di un’interpretazione più restrittiva dell’Agenzia delle Entrate in sede di denuncia dei redditi non sarebbe più consentita la deducibilità degli interessi passivi relativi al mutuo ventennale da me stipulato nel 1992 per l’acquisto della prima casa.
La causa della presunta indeducibilità sarebbe l’applicazione retroattiva della norma che prevede il limite massimo, ai fini della detraibilità degli oneri, di sei mesi (poi aumentato ad un anno) tra l’atto di acquisto della prima casa e la stipula del contratto di mutuo. Tale norma NON era in vigore al momento in cui effettuai all’INPDAI la richiesta di concessione del mutuo, che venne stipulato dopo circa un anno e mezzo dall’atto di acquisto dell’immobile solo a causa del ritardo nella risposta dell’Ente. Preciso che si trattava di un ritardo strutturale, erano i tempi d’istruttoria dell’Istituto, ritardo che ha riguardato tutti i mutui stipulati dalle migliaia di dirigenti che richiedevano all’INPDAI di fruire di tale opportunità.
Quanto esposto, trattandosi di una questione che è personale ma credo sia comune ad un’intera categoria sociale che subisce un danno per cause non proprie (i dirigenti industriali titolari di mutui ex INPDAI), prima di effettuare personalmente un interpello alla Agenzia delle Entrate chiedo ed auspico che tra coloro che mi leggono nel forum vi sia chi sia a conoscenza di un provvedimento e/o un’interpretazione e/o comunque di qualche disposizione utile a chiarire questa spiacevole situazione.
Grazie in anticipo a chi vorrà rispondere.
Saluti. Maurizio.
Vorrei porre un quesito e nel contempo segnalare una situazione che ritengo veda coinvolto un gran numero di colleghi dirigenti industriali che hanno contratto un mutuo per l’acquisto della prima casa con l’ex INPDAI (Ente di previdenza dei dirigenti industriali ora assorbito dall’INPS).
La problematica è la seguente: il mio consulente fiscale mi segnala che a seguito di un’interpretazione più restrittiva dell’Agenzia delle Entrate in sede di denuncia dei redditi non sarebbe più consentita la deducibilità degli interessi passivi relativi al mutuo ventennale da me stipulato nel 1992 per l’acquisto della prima casa.
La causa della presunta indeducibilità sarebbe l’applicazione retroattiva della norma che prevede il limite massimo, ai fini della detraibilità degli oneri, di sei mesi (poi aumentato ad un anno) tra l’atto di acquisto della prima casa e la stipula del contratto di mutuo. Tale norma NON era in vigore al momento in cui effettuai all’INPDAI la richiesta di concessione del mutuo, che venne stipulato dopo circa un anno e mezzo dall’atto di acquisto dell’immobile solo a causa del ritardo nella risposta dell’Ente. Preciso che si trattava di un ritardo strutturale, erano i tempi d’istruttoria dell’Istituto, ritardo che ha riguardato tutti i mutui stipulati dalle migliaia di dirigenti che richiedevano all’INPDAI di fruire di tale opportunità.
Quanto esposto, trattandosi di una questione che è personale ma credo sia comune ad un’intera categoria sociale che subisce un danno per cause non proprie (i dirigenti industriali titolari di mutui ex INPDAI), prima di effettuare personalmente un interpello alla Agenzia delle Entrate chiedo ed auspico che tra coloro che mi leggono nel forum vi sia chi sia a conoscenza di un provvedimento e/o un’interpretazione e/o comunque di qualche disposizione utile a chiarire questa spiacevole situazione.
Grazie in anticipo a chi vorrà rispondere.
Saluti. Maurizio.