Premesso che sono pensionato (ex quadro direttivo, non dirigente) di una grande azienda, da sempre iscritto alla Cassa Sanitaria aziendale a cui verso i contributi e che annovera migliaia d'iscritti con contributi per qualche decina di milioni di euro.
Ogni anno la Cassa mi rilascia attestazione dei pagamenti effettuati (non c'è alcun contributo da parte dell'azienda) oltre a dichiarare che i contributi versati sono deducibili ai sensi dell'art. 10, comma 1 lettera e-ter del TUIR che comprende anche i contributi versati alle Casse Sanitarie, che non c'è apporto di terzi al contributo versato, che la Cassa Sanitaria è iscritta all'Anagrafe dei fondi Sanitari presso il Min. della Salute.
Nonostante questo da un controllo formale della documentazione mi è stata contestata un'irregolarità e fatto una rettifica con sanzioni (termine per il pagamento già scaduto).
Le motivazioni per la rettifica e la NON deducibilità dei contributi è stata che, poiché i versamenti fatti alla Cassa assistenziale ai sensi art. 51 comma 2 lettera a) non concorrono alla formazione del reddito gli stessi sono indeducibili (il mio sostituto d'imposta è l'INPS che non opera alcuna deduzione al riguardo e come ovvio la devo chiedere tramite 730). Poi si afferma che la cassa non è un fondo integrativo SSN e che la RIS. 107/e DEL 3.12.2014 ribadisce la distinzione tra fondi integrativi SSN e Casse Sanitarie.
Mi sono visto la ris. 107/E e che con il mio caso non c'azzecca niente, là si tratta di un lavoratore autonomo che chiedeva la deducibilità di contributi versati ad una Cassa "aperta" (non aziendale), l'AE direzione centrale correttamente rispondeva in sintesi che essendo un lavoratore autonomo i contributi non potevano essere dedotti, i contributi possono essere dedotti solo se si tratta di versamenti ad un Fondo Integrativo SSN (ART.53).
Questa RIS. 107/E fa un ampio discorso facendo anche chiarezza tra fondo integrativo ssn e Cassa assistenziale, ma non si può estrapolare una frase per il caso specifico (lavoratore autonomo) per estenderla anche ai dipendenti/pensionati...
Ho fatto istanza di autotutela, convinto delle mie buone ragioni e spiegando che il campo di applicazione nel mio caso (dipendente/pensionato) era da ricercarsi nella RIS. 293/2008, ho anche comunicato che la mia Cassa si è adeguata al Decreto Sacconi del 16.1.2010. Tutto inutile l'istanza non è stata accolta con una motivazione che dice, in sostanza, che si ritiene che la cassa non rientri tra i Fondi Integrativi del SSN e pertanto i relativi contributi non sono deducibili!!
Insomma sembrano ancorati alla RIS. 107/E che appunto diceva che i contributi versati ai Fondi Integrativi SSN da parte di un lavoratore autonomo sono deducibili (quelli ad una Cassa Sanitaria NO!) ho cercato di dare spiegazioni al telefono (il funzionario non riceve) ma niente da fare.
Incredibile ma verissimo. Che cosa si può fare ancora oltre attendere..le cartelle esattoriali ed il conseguente ricorso?
Ogni anno la Cassa mi rilascia attestazione dei pagamenti effettuati (non c'è alcun contributo da parte dell'azienda) oltre a dichiarare che i contributi versati sono deducibili ai sensi dell'art. 10, comma 1 lettera e-ter del TUIR che comprende anche i contributi versati alle Casse Sanitarie, che non c'è apporto di terzi al contributo versato, che la Cassa Sanitaria è iscritta all'Anagrafe dei fondi Sanitari presso il Min. della Salute.
Nonostante questo da un controllo formale della documentazione mi è stata contestata un'irregolarità e fatto una rettifica con sanzioni (termine per il pagamento già scaduto).
Le motivazioni per la rettifica e la NON deducibilità dei contributi è stata che, poiché i versamenti fatti alla Cassa assistenziale ai sensi art. 51 comma 2 lettera a) non concorrono alla formazione del reddito gli stessi sono indeducibili (il mio sostituto d'imposta è l'INPS che non opera alcuna deduzione al riguardo e come ovvio la devo chiedere tramite 730). Poi si afferma che la cassa non è un fondo integrativo SSN e che la RIS. 107/e DEL 3.12.2014 ribadisce la distinzione tra fondi integrativi SSN e Casse Sanitarie.
Mi sono visto la ris. 107/E e che con il mio caso non c'azzecca niente, là si tratta di un lavoratore autonomo che chiedeva la deducibilità di contributi versati ad una Cassa "aperta" (non aziendale), l'AE direzione centrale correttamente rispondeva in sintesi che essendo un lavoratore autonomo i contributi non potevano essere dedotti, i contributi possono essere dedotti solo se si tratta di versamenti ad un Fondo Integrativo SSN (ART.53).
Questa RIS. 107/E fa un ampio discorso facendo anche chiarezza tra fondo integrativo ssn e Cassa assistenziale, ma non si può estrapolare una frase per il caso specifico (lavoratore autonomo) per estenderla anche ai dipendenti/pensionati...
Ho fatto istanza di autotutela, convinto delle mie buone ragioni e spiegando che il campo di applicazione nel mio caso (dipendente/pensionato) era da ricercarsi nella RIS. 293/2008, ho anche comunicato che la mia Cassa si è adeguata al Decreto Sacconi del 16.1.2010. Tutto inutile l'istanza non è stata accolta con una motivazione che dice, in sostanza, che si ritiene che la cassa non rientri tra i Fondi Integrativi del SSN e pertanto i relativi contributi non sono deducibili!!
Insomma sembrano ancorati alla RIS. 107/E che appunto diceva che i contributi versati ai Fondi Integrativi SSN da parte di un lavoratore autonomo sono deducibili (quelli ad una Cassa Sanitaria NO!) ho cercato di dare spiegazioni al telefono (il funzionario non riceve) ma niente da fare.
Incredibile ma verissimo. Che cosa si può fare ancora oltre attendere..le cartelle esattoriali ed il conseguente ricorso?