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crediti inesigibili

F

franco

Ospite
<HTML>ho emesso una fattura nel 2001 per una mia prestazione non imp. art 9 ad una societa' che, pero', e' in grave crisi e che potrebbe essere soggetta a procedura di fallimento, e che, quindi non mi e' stata pagata.
come posso fare, visto che avendo emesso la fattura l'ho dovuta registrare nel libro iva (ho la cont. semplificata) come fattura emessa?
posso emettere una nota di credito per lo stesso importo e stornarlo dai ricavi?
aggiungo pero' che ho gia' presentato la dich. periodica del iv trim. posso allora emetterla nel 2002 visto che e' una operazione non soggetta ad iva?
grazie a tutti.</HTML>
 
<HTML>attenda il fallimento della società debitrice, si insinui al passivo, ed emetta nota di accredito (senza limiti temporali) nel momento in cui il piano di riparto del fallimento accerti che non c'è possibilità di recupero del credito relativo all'iva sulle sue originarie fatture. Per quanto invece riguarda il reddito, al momento della sentenza fallimentare lei può già mettere a perdite su crediti la parte imponibile; se incasserà qualcosa, sarà una sopravvenienza attiva dell'anno in cui la percepirà.

veda la c.m.17/4/2000 n.77/e

cordiali saluti
[email protected]</HTML>
 
<HTML>grazie per le precise risposte ma il debito e' di un importo piccolo (meno di 1 milione di lire), e comunque non e' una fattura con iva essendo tutta con non imponibile art. 9.
la procedura e' la stessa o posso fare qualcosa senza aspettare il fallimento (che non so se e quando ci sara')?
grazie.</HTML>
 
<HTML>fin tanto che non ha documentazione scritta dell'inesigibilità del credito non lo può scalare mandandolo a perdite nè tanto meno emettere nota di accredito, rinunciando al credito.

Se aspetta che venga dichiarato il fallimento ( o altro).....campa cavallo.

Può solo instaurare un contenzioso e sperare che le rispondano.
In tal caso la documentazione le permetterà lo stralcio trattandosi di piccolo importo.

Nel frattempo ci pagherà tasse ed iva.
Provveda almeno a mandare a Fondo svalutazione l'accantonamento annuo consentito dal T.U.</HTML>
 
<HTML>Un importo così esiguo, in presenza di fondo svalutazione crediti, lo stralcerei dal fondo stesso senza tanti problemi; peraltro, il ministero ha riconosciuto che, fa parte delle scelte imprenditoriali, decidere se intrapprendere o meno una azione legale per il recupero di un credito.
Quando le spese legali, da affrontare, sono superiori all'entità del credito é legittima la scelta imprenditoriale di stralciare il credito (soprattutto se dedotto dal fondo svalutazione crediti).</HTML>
 
<HTML>una domanda forse sciocca, ma io sono in cont. semplificata quindi dovrei avere un fondo svalutaz. crediti?
e pure sevolessi crearlo il costo dell'accantonamento non andava nella dich. periodica del iv trim 2001, da me gia' presentata?</HTML>
 
<HTML>I soggetti in contabilità semplificata non possono costituire un fondo svalutazione crediti; l'unica possibilità è quella di spesare kla perdita sul registro IVA degli acquisti.</HTML>
 
<HTML>ok posso indicare la perdita nel registro acquisti, ma ho gia' presentato la periodica del iv trimestre, posso indicarla per il 2002 anche se la mia fattura e' del 2001?
grazie.</HTML>
 
<HTML>Non ho detto che devi emettere la N.C. al cliente; sulla base della documentazione acquisita, che prova il tentativo di recupero del credito, e considerata, l'eccessiva onerosità per una procedura legale, rispetto all'esiguità del credito, spesi la perdita sul libro IVA acquisti.
Non c'é nessun documento da emettere: si tratta di rilevare un costo nella colonna registrazioni ai delle II.DD.</HTML>
 
<HTML>ovviamente a prescindere dall'anno in cui ho emesso la fattura poi non paata, ma in riferimento all'anno in cui sono diventati inesigibili?
e che documetazione?
grazie.</HTML>
 
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