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Contratto di lavoro dipendente e partita IVA

Salve a tutti , sono un ingegnere libero professionista con partita IVA (regime agevolato nuove iniziative produttive art. 13 legge n. 388/2000), ho meno di 30 anni e sono regolarmente iscritto a Inarcassa.

Mi è stato proposto da un'azienda un contratto da lavoratore dipendente. Assodato che il nuovo lavoro mi permetterebbe comunque di mantenere la partita IVA, sto quindi pensando di abbandonare la strada di libero professionista completo per optare verso la condizione di lavoratore dipendente + possessore di partita IVA.
Ho una serie di dubbi, soprattutto economici, che vorrei chiarire.


1) I contributi di Inarcassa che fine farebbero? Nel mio caso ho versato pochi anni, riesco a convertirli con l'INPS, oppure si perdeebbero nel nulla?


2) Quali sarebbero i costi, da parte mia, che dovrei sostenere sugli introiti della Partita IVA? Parlo di qualsiasi costo, quindi inserisco anche i contributi previdenziali.
Considerato il mio regime, e che non penso di superare i 15.000 euro annuali di ricavi mi sembra di aver capito che devo tener conto dei seguenti costi:

- 17% INPS Gestione Separata
- 4% Inarcassa Contributo Integrativo (da addebitare al cliente in fattura)
- 21% IVA (A causa del mio regime devo metterla in fattura, sempre a carico del cliente)
- 10% imposta sostitutiva IRPEF (A causa del mio regime)


*L'irap attualmente non la pago

3) Cosa succederebbe nel mio caso alla fine del regime agevolato? Attualmente la tassazione a cui sono sottoposto è pari al 10% e non si cumulerebbe con il reddito da lavoratore dipendente, considerata la mia situazione, per quale regime mi conviene optare?


Ho sentito parlare del nuovo regime dei minimi (quello del famoso 5%), sapreste consigliarmi a riguardo.


Grazie
 
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