Buongiorno.
Ho provato a cercare nei vari argomenti, ma non ho trovato risposta.
Nel 2002 la mia convivente ha aperto una ditta individuale di commercio di veicoli.
Fino al 2005, visto che il volume di affari era piuttosto basso, abbiamo eseguito i pagamenti o per contanti o utilizzando il mio conto corrente personale, perchè, avendo anche un'impiego di dipendente presso un'altra azienda e facendo, perciò, orari di ufficio, non aveva la possibilità di recarsi in banca negli orari di sportello per poter effettuare i vari pagamenti; così, appunto, abbiamo utilizzato il mio conto corrente bancario sia per l'attività lavorativa di entrambi (io sono un dipendente), che per la normale necessità di una famiglia (fare la spesa, pagare le bollette, etc. etc.).
Ora mi è arrivata una contravvenzione dall'agenzia delle entrate, perchè nell'anno 2004 hanno visto che nel conto corrente in questione ci sono dei movimenti (bonifici e prelievi in contanti) non giustificati e mi hanno chiesto giustificazione per tutti i movimenti (compresi gli assegni) anche di poche decine di euro.
Ovviamente non riesco a ricordare esattamente tutti i dettagli precisi per ogni bonifico o prelievo in contanti che ho eseguito nel conto e così l'agenzia delle entrate mi ha commissionato una contravvenzione di 97.000,00 euro per movimentazioni non certificabili.
La domanda è questa: sul mio conto corrente personale devo sempre giustificare tutti i movimenti? E se è così, oltre quale cifra? Ma una ditta individuale in contabilità semplificata, ha l'obbligo di avere un conto corrente dedicato oppure può anche fare operazioni per cassa?
Ci sono gli estremi per poter impostare un ricorso?
Grazie a tutti per l'attenzione e per le eventuali delucidazioni.
Ho provato a cercare nei vari argomenti, ma non ho trovato risposta.
Nel 2002 la mia convivente ha aperto una ditta individuale di commercio di veicoli.
Fino al 2005, visto che il volume di affari era piuttosto basso, abbiamo eseguito i pagamenti o per contanti o utilizzando il mio conto corrente personale, perchè, avendo anche un'impiego di dipendente presso un'altra azienda e facendo, perciò, orari di ufficio, non aveva la possibilità di recarsi in banca negli orari di sportello per poter effettuare i vari pagamenti; così, appunto, abbiamo utilizzato il mio conto corrente bancario sia per l'attività lavorativa di entrambi (io sono un dipendente), che per la normale necessità di una famiglia (fare la spesa, pagare le bollette, etc. etc.).
Ora mi è arrivata una contravvenzione dall'agenzia delle entrate, perchè nell'anno 2004 hanno visto che nel conto corrente in questione ci sono dei movimenti (bonifici e prelievi in contanti) non giustificati e mi hanno chiesto giustificazione per tutti i movimenti (compresi gli assegni) anche di poche decine di euro.
Ovviamente non riesco a ricordare esattamente tutti i dettagli precisi per ogni bonifico o prelievo in contanti che ho eseguito nel conto e così l'agenzia delle entrate mi ha commissionato una contravvenzione di 97.000,00 euro per movimentazioni non certificabili.
La domanda è questa: sul mio conto corrente personale devo sempre giustificare tutti i movimenti? E se è così, oltre quale cifra? Ma una ditta individuale in contabilità semplificata, ha l'obbligo di avere un conto corrente dedicato oppure può anche fare operazioni per cassa?
Ci sono gli estremi per poter impostare un ricorso?
Grazie a tutti per l'attenzione e per le eventuali delucidazioni.