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Marco
Ospite
<HTML>Buongiorno a tutti. Il mio dubbio è il seguente: per aderire al condono tombale di una impresa familiare, mi sembra di aver capito che (Iva ed Irap a parte) sia sufficiente che al condono aderisca l'imprenditore soltanto e non anche i collaboratori, in quanto per definizione l'eventuale maggior reddito accertato è attribuito all'imprenditore e non ai collaboratori. Alla luce di questa valutazione, quindi, per quanto riguarda l'Irpef è sufficiente che sia l'imprenditore ad aderire al condono solo per la sua quota di reddito attribuito (51%); automaticamente anche i collaboratori sarebbero "coperti" (senza spendere niente).
Nel caso prospettato, inoltre, l'attività viene svolta in due unità distinte: l'una concerne la produzione (artigianale) mentre l'altra rappresenta lo spaccio aziendale. Come "pesa" tutto ciò nella eventuale valutazione di congruità o meno rispetto agli studi/parametri? Molte grazie per eventuali valutazioni.</HTML>
Nel caso prospettato, inoltre, l'attività viene svolta in due unità distinte: l'una concerne la produzione (artigianale) mentre l'altra rappresenta lo spaccio aziendale. Come "pesa" tutto ciò nella eventuale valutazione di congruità o meno rispetto agli studi/parametri? Molte grazie per eventuali valutazioni.</HTML>