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Concetto di occasionalità per operazioni esenti (art. 10 IVA)

M

Massimo

Ospite
Si presenta il seguente caso: una srl chesvolge attività di impresa edile, si trova nella condizione di fatturare una cifra consistente (oltre € 20.000) a titolo di segnalazione clientela nei confronti di un'agenzia di assicurazione. La provvigione (occasionale) è esente IVA, a norma dell'art. 10, comma 2, del DPR 633/72.
Al fine di non cadere nel calcolo del pro-rata, visto che la C.M. 328/E del 27.12.97 stabilisce [al punto 3.3, comma 7] che "...i l'occasionale effettuazione di operazioni esenti da parte di un contribuente che svolge essenzialmente un'attività soggetta ad IVA, non dà luogo all'applicazione del prorata...".
Come intendere, in definitiva, il concetto di occasionalità? A quali risoluzioni, circolari, giurisprudenza, sentenze, ecc. ecc. si può far riferimento per identificare meglio l'occasionalità (o meno) di una operazione?
Come interpretare l'"incidenza" che l'importo dell'operazione esente ha sul totale del volume d'affari?
E la periodicità dell'operazione (supponiamo trimestrale, semestrale o annuale) come incide sul concetto stesso?
Grazie in anticipo a chiunque saprà darmi informazioni utili.
 
la provvigione non è esente...in quanto il percettore è una impresa edie...
 
Se l'agenzia di assicurazione fattura con iva esente anche le prestazioni correlate a tali operazioni, come le segnalazioni, seguono lo stesso trattamento iva (almeno ritengo sia simile al caso di agenzia immobiliare che segnala cliente a istituto di credito per finanziamenti, sempre che per le imprese di costruzioni non valgano regole che non conosco).
Come già segnalato però la periodicità ha in sè il connotato di ripetitività dell'operazione. Se la periodicità è trimestrale chiamarla prestazione occasionale mi pare azzardato.
 
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